Le primarie come punto di partenza per arrivare a conquistare la poltrona di sindaco, la ricerca di nuove alleanze per la città, la carta intenti per la città, il partito che non è in discussione ma che deve procedere unito. Enrico Forte si racconta e traccia gli scenari futuri nella conferenza stampa all’indomani dei 3511 voti conquistati a Latina che valgono il biglietto per la corsa delle comunali. “Questo risultato, insieme alla grande affluenza, è un patrimonio di tutto il partito e non deve costituire un congresso del Pd, sarebbe l’errore più grave perché questa votazione ha espresso il candidato a sindaco della prossima primavera e non una resa dei conti. Sia gli ex consiglieri e consiglieri regionali ha firmato un appello per la candidatura a sindaco di Latina, nessuno di noi ha pensato con questo di far saltare il partito. Sarebbe un errore letale dire: Ho vinto le primarie e quindi affermo una leadership nel partito”.
IL PROGRAMMA. Poi parla dell’importanza del programma: “Un programma facilmente verificabile fatto di punti essenziali, di possibilità di ottenere fonti di finanziamento. In questi anni i diritti dei cittadini sono diventati elargizione di potere, non ci sono state forme di controllo e verifica. Bisogna cambiare registro.”. Per Forte il grande risultato è innanzitutto l’affluenza: “E’ un dato importante, quei 6216 elettori, superiore a quello della sfida De Marchis Moscardelli tenuto conto anche del clima storico in cui ci troviamo e considerando come soffia il vento dell’anti-politica. Un risultato che dà la possibilità al Pd di dire che c’è un riferimento sociale importante. E’ stata una campagna fatta con stili, toni e contenuti diversi, avevamo di fronte due proposte assolutamente diverse con riferimenti a mondi e settori diversi, di come si è costruito il rapporto con la città.
LA PARTECIPAZIONE. “Questo partito ha bisogno di un profondo rinnovamento a partire dalle liste, ci sarà anche una lista civica del sindaco, la sfida che dobbiamo lanciare e non subire e accettare è costruire una macchina amministrativa efficace senza rendite di posizione per alcuni e l’altra è la necessità di attivare processi di partecipazione e decisione, attraverso urbanistica e bilancio partecipato”. Sul terreno delle alleanze non c’è un tema che riguarda forze politiche specifiche, noi dobbiamo costruire l’alleanza con settori della società che in questi anni hanno votato per il centrodestra e che sono profondamente scontenti di come sono andate le cose”.
MOSCARDELLI. Poi il chiarimento sugli “sconfitti”. “Sulla lealtà e correttezza di Claudio Moscardelli non ho alcun dubbio, so che concorrerà in maniera importante a costruire questo percorso per il Comune. Non è una conta interna, è una scelta coraggiosa che il Pd ha fatto per cercare di andare dopo 21 anni al governo della città.