Cresce l’attesa alla vigilia di quelle che saranno le Regionali 2023 nel Lazio, quasi 5 milioni di aventi diritto al voto sono chiamati nelle giornate di domenica, dalle 7 alle 23, e di lunedì ,dalle 7 alle 15, per eleggere uno tra i cinque candidati alla presidenza regionale.
Si voterà nelle province di Latina, Roma, Frosinone, Viterbo e Rieti. In cinque si contengono la poltrona della Regione: per il centrosinistra il nome scelto è quello di Alessio D’Amato, assessore uscente alla Sanità, lanciato dal leader di Azione Carlo Calenda e dai partiti di Pd, Lista Civica D’Amato, Demos, Più Europa-Radicali, Volt, Verdi-Sinistra, Psi, Terzo Polo con Azione e Italia viva. Per il centrodestra invece, scende in campo Francesco Rocca, ex presidente della Croce rossa, indicato dalla premier, Giorgia Meloni, azionista di maggioranza della coalizione; il M5S invece, schiera la giornalista Rai Donatella Bianchi, conduttrice del programma Linea Blu, sostenuta dai pentastellati e dal Polo progressista; a competere per Unione popolare, il partito dell’ex magistrato Luigi De Magistris, è l’ex sindacalista della Fiom-Cgil, Rosa Rinaldi; il Pci punta su Sonia Pecorilli, infermiera.
A differenza delle altre elezioni amministrative, come ad esempio le comunali, è previsto il turno unico, ovvero, vince chi ottiene più voti senza dover superare la soglia di sbarramento del 50%. Per il secondo classificato è previsto di diritto, l’ingresso nel Consiglio Regionale.
Come votare?
Sulla scheda elettorale sono riportati i nomi dei candidati presidenti con accanto i simboli delle liste che li appoggiano. L’elettore può votare per il solo candidato governatore e, in questo caso, la preferenza non si estende alle liste collegate; per il candidato alla presidenza e una lista collegata; solo per una lista, ma il voto si estende al candidato di riferimento. In modo analogo all’elezione dei sindaci, si può esercitare il voto disgiunto ovvero votare un candidato presidente e una lista non collegata che sostiene un altro competitor. Per quanto riguarda il voto di preferenza, si può esprimere al massimo per due aspiranti consiglieri, rispettando la parità di genere: i prescelti devono essere un uomo e una donna.