Alba Pontina. A Latina i Di Silvio costituivano un’associazione mafiosa, con sede nel quartiere di Campo Boario. La ha confermato la Corte di Cassazione, ribadendo la sentenza della Corte di appello di Roma del 2 ottobre 2023.
Definitive le condanne a 53 anni di carcere per gli otto componenti del clan Di Silvio coinvolti nell’inchiesta, che ha riguardato in totale 25 persone.
Per il capo famiglia Armando Lallà Di Silvio 20 anni di carcere; per la moglie Sabina De Rosa 13 anni e quattro mesi; per Francesca De Rosa 2 anni e nove mesi; per Genoveffa Di Silvio 4 anni; per Angela Di Silvio 5 anni; per Giulia Di Silvio un anno e nove mesi; per Tiziano Cesari 2 anni e cinque mesi; per Federico Arcieri 3 anni e quattro mesi. Tutti accusati a vario titolo associazione di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, violenza privata, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reati elettorali previsti dal Codice antimafia.
Nei tre gradi di giudizio confermato il metodo mafioso, basato su armi, intimidazioni, atti incendiari, danneggiamento: una struttura fatta di ruoli e regole, come nelle mafie tradizionali.
Alle parti civili ammesse, 40 mila euro di provvisionale per il Comune di Latina, 30 mila euro per la Regione Lazio e 10 mila euro per l’Associazione ‘Antonino Caponnetto’.