Il partito di Fratelli d’Italia chiede alla Regione Lazio di chiudere il centro di accoglienza Al Karama di Latina. L’istanza arriva attraverso un’interpellanza presentata alla Pisana dal consigliere regionale Giancarlo Righini, d’intesa con il gruppo consiliare comunale di Latina.
“Nell’ultimo question time del 5 dicembre l’assessore alla legalità e sicurezza e vice sindaco di Latina Paola Briganti ha esplicitamente ammesso che il campo rom non è autorizzato e versa in condizioni igienico-sanitarie decisamente carenti”, spiega il senatore e consigliere comunale Nicola Calandrini.
“Inoltre – aggiunge – al suo interno sono presenti almeno 45 minori, di cui solo 25 hanno intrapreso il percorso di scolarizzazione avviato dal Comune. Infine, il campo resta un fattore di estrema preoccupazione per i residenti nelle zone limitrofe, che lamentano incursioni e furti che attribuiscono ai nomadi. Casi del genere sono anche documentati dai giornali”.
“Il Comune – prosegue Calandrini – ha annunciato che sta lavorando a una nuova convenzione con la Regione Lazio, proprietaria del campo, per la gestione dello stesso, ma non è più tempo di accordi e di stanziamenti di altri fondi. Troppi soldi sono stati spesi su Al Karama e tante iniziative sono state fatte, ma il campo era e resta una zona di degrado. Per questi motivi e per tramite del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini, chiediamo che Al Karama, dove si concentrano illegalità e irregolarità, sia presto chiuso. Gli abitanti e soprattutto i minori possono essere presi in consegna dai servizi sociali e ricollocati diversamente. Con l’interpellanza ci aspettiamo una risposta seria e decisa che determini le sorti di Al Karama”.
“Campi rom come Al Karama costituiscono una situazione purtroppo molto diffusa a livello regionale – commenta il consigliere regionale Giancarlo Righini -. È un tema che va affrontato con fermezza: queste zone di degrado diventano anche zone di illegalità. Altrettanto grave è la presenza di minori che vanno salvaguardati rispetto a una vicenda che è desolante”.