La Polizia di Stato al termine di una delicata attività investigativa coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Latina Dott. Marco Giancristofaro, ha eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Latina nei confronti di G.B., nato in Albania nel 1987, responsabile di estorsione e atti persecutori nei confronti di alcuni minorenni.
L’uomo adesca giovani vittime attraverso una piattaforma social per nuove amicizie e dopo gli incontri ha inizio l’inferno: l’uomo minaccia di rendere nota la presunta omosessualità dei ragazzi, chiedendo denaro in cambio del suo silenzio.
Nella fattispecie l’indagine parte da un sedicenne il quale, cedendo alle richieste estorsive dell’uomo effettua, ripetuti versamenti attraverso un circuito telematico per un totale di Euro 2700, somma che si procurava prelevando i soldi dal conto della mamma, ignara dell’intera vicenda.
Nel momento in cui la giovane vittima pensava di essersi liberato dall’incubo in cui era piombato, sempre attraverso l’applicazione WhattsApp riceveva nuove, insistenti richieste di denaro.
Le indagini svolte dai poliziotti della Squadra Mobile hanno accertato la piena responsabilità del cittadino albanese in arresto, il quale utilizzava anche un’utenza telefonica intestata ad un altro ragazzo, costretto mediante continue minacce ad intestarsi il telefono cellulare in uso al malvivente ed a versargli, in più fasi, fino a 10000 Euro.
È stato inoltre riscontrato che il denaro estorto veniva versato su diversi conti del circuito telematico paysafecard, intestati a terzi ma in uso all’arrestato.