Una mozione per chiedere al presidente Zingaretti di esercitare i poteri sostitutivi, anche mediante la nomina di un “commissario ad acta, sulla società Acqualatina, gestore del servizio idrico nell’Ato4. L’ha presentata il consigliere regionale di Articoli Uno – Mdp, Riccardo Agostini. Nel documento si chiede di istituire un tavolo di confronto con i Comuni dell’ATO4, le associazioni e i comitati locali, per verificare se le modifiche e le integrazioni apportate alla Convenzione di gestione tipo hanno avuto nel corso del tempo significative applicazioni tali da produrre evidenti vantaggi alla società di gestione Acqualatina e se il nuovo schema della Convenzione di gestione risponde a nel merito a tutti i 27 punti contestati nell’indagine amministrativa regionale. Inoltre la mozione chiede di verificare se le modifiche apportate alla Convenzione di Gestione, a quella di Cooperazione e al Piano degli interventi da parte dell’Ato4 successivamente all’aggiudicazione della gara, non possano comportare l’invalidità degli accordi con il Gestore e la conseguente nullità del contratto, e se il deficit degli investimenti operati da Acqualatina per realizzare il programma d’interventi previsti dal Piano d’Ambito non determinino condizioni di inadempienza contrattuale da parte di Acqualatina e conseguenti condizioni per la rescissione del contratto in danno.
Infine la mozione chiede di porre in essere tutte le azioni atte ad assicurare la gestione completamente pubblica del Servizio Idrico Integrato dell’ATO4 Latina, sostenendo e assistendo gli Enti Locali in questo passaggio.
“Il servizio idrico integrato è un servizio di interesse generale – ha aggiunto Agostini – e l’acqua, come bene comune pubblico, non può essere sottomessa alle regole del mercato diventando “merce” nelle mani di gestori che definiscono “clienti” i cittadini che devono necessariamente usufruirne. La storia degli ultimi anni di Acqualatina ci dice che gli obiettivi di miglioramento nella gestione del servizio idrico integrato sono rimasti sostanzialmente inevasi, così come la campagna per il recupero delle dispersioni e delle perdite amministrative è stata un fallimento. Nessuna politica di risparmio idrico è stata avviata, se è vero – è la stessa Acqualatina a dirlo nel rapporto informativo 2016 – a tutt’oggi la dispersione del bilancio idrico ammonta al 70%, e i cittadini sono sempre più esasperati per la carenza idrica accompagnata ad un costo delle bollette, alle quali non corrisponde un servizio adeguato.”