Oggi all’alba i carabinieri del Nucleo investigativo di Latina hanno arrestato un 60enne, ex dipendente del Tribunale di Roma, con l’accusa di calunnia pluriaggravata contestata in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Giuseppe Cario. L’uomo, con una casa a Latina, trasformata in una sorta di zoo di animali esotici, avrebbe accusato l’ex moglie e il suo nuovo compagno di aver violentato sessualmente la figlia di 8 anni al solo scopo di ottenerne l’affidamento. Diciannove le denunce presentate dal 60enne presso la Procura di Latina, presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, presso la Questura di Latina e presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina contro la donna e l’altro. Troppe, a fronte del fatto che in violazione del provvedimento del Tribunale dei Minori, che aveva stabilito l’affidamento della bambina alla madre, lui teneva con sé la piccola nell’abitazione di Latina.
Il procuratore aggiunto del Tribunale di Latina Carlo Lasperanza e il sostituto Simona Gentile hanno così disposto le indagini per approfondire quanto dichiarato dall’uomo con le sue denunce, delegando il Nucleo investigativo dei carabinieri di Latina agli accertamenti.
Le indagini delegate dalla Procura sono state svolte dai militari dell’Arma con particolare cura e incisività anche attraverso l’ausilio di attività tecniche, da cui sarebbe emersa purtroppo una triste storia familiare la cui unica vittima è risultata la bambina. Gli accertamenti hanno riscontrato nei suoi confronti tre forme di trascuratezza:
- fisica, per una inadeguata alimentazione e scarsa igiene;
- educativa, per una irregolare frequenza scolastica;
- emozionale, per la carenza di cure psicologiche che, come appurato, hanno mostrato l’insorgenza di comportamenti antisociali propedeutici ad una conseguente precoce adultizzazione.
“Emergeva, fra l’altro – fanno sapere gli inquirenti – , che la minore era in grado di riferire su particolari sessuali ritenuti eccessivamente precisi per la sua età, utilizzando un linguaggio e terminologie che sembravano essere stati costruiti ad hoc per essere affidata al padre e liberarsi definitivamente dalla tutela della madre. Diveniva così subito evidente che le dichiarazioni della minore erano il frutto di una suggestione proveniente da una sola parte dell’entourage familiare, finalizzata solo ad ottenere compiacimenti per il solo padre. Sotto questo aspetto si è fatta sempre più spazio l’ipotesi che le accuse di abuso formulate potessero essere state contaminate dall’atteggiamento del genitore che, a sua volta, avrebbe potuto indurre la bambina a riferire circostanze non veritiere oppure veritiere in parte”.
Le indagini sono state svolte anche con la collaborazione del Consulente Tecnico della Procura di Latina e dal RAC del Racis dei Carabinieri (Reparto Analisi Criminologiche, lo speciale reparto dell’Arma creato nel 2005, preposto ad attività di supporto alle indagini e composto esclusivamente da militari laureati in psicologia in grado di eseguire correttamente le metodologie di indagini e le verbalizzazioni dei minori e delle vittime vulnerabili in modalità protetta e audio-videoregistrata).
Secondo gli investigatori e l’autorità giudiziaria, al termine di tutti gli accertamenti, il 60enne oggi arrestato avrebbe attribuito falsamente la consumazione di atti sessuali in pregiudizio della minore solamente allo scopo di ottenere il definitivo affidamento della figlia. Per tale motivo è stato ritenuto responsabile del reato di calunnia aggravata.
All’atto della cattura l’uomo è stato trovato all’interno di una abitazione, ove peraltro aveva abitato fino a poco tempo fa con la figlia, nella quale erano custoditi 16 animali di origine esotica, selvatica e domestica (serpenti, pappagalli, mantidi religiose, cani e gatti selvatici) nei confronti dei quali sono in corso accertamenti con il Cites Carabinieri Forestali di Roma al fine di verificarne la legittimità del possesso.
L’arrestato, dopo le formalità di rito è stato accompagnato presso la casa circondariale di Latina. Nei prossimi giorni verrà interrogato dal Gip di Latina per la convalida della misura cautelare.