Si chiude con l’assoluzione perché il fatto non sussiste, una storia giudiziaria di cinque anni, per una denuncia di abusivismo edilizio per aver eseguito la chiusura di parte del fabbricato sottostante una tettoia e la realizzazione di opere prive di rifinitura di un immobile del campo da baseball di via Ezio.
Sul banco degli imputati era finito il presidente della ASD Latina Baseball, Mauro Bruno, al quale il capo d’accusa venne formulato dopo il verbale della Polizia Locale, nonostante la contestazione che la tettoia e gli abusi indicati nell’informativa redatta fossero stati già oggetto di sequestro sempre dalla Polizia Locale ed eseguiti da persone che occupavano in precedenza la struttura senza titolo, prima della assegnazione alla ASD Latina Baseball della gestione dell’impianto.
Dopo lo sgombero effettuato, alla presenza di Polizia Locale e altro personale del Comune di Latina, l’immobile venne messo in sicurezza e liberato dai senza tetto insieme ad una azione di bonifica e pulizia straordinaria con somme a carico della associazione sportiva.
Dalla ricostruzione dei fatti, un anno dopo – alla vigilia delle elezioni amministrative del 2016 – , il personale della Polizia Locale effettuò un sopralluogo, redigendo una informativa con la denuncia di abuso edilizio che si concluse con il rinvio a giudizio dell’imputato e la costituzione di parte civile del Comune di Latina.
Un lungo processo durato cinque anni in cui sono sfilati diversi testimoni e nell’udienza di oggi al termine della requisitoria del PM e dell’avvocato Corrado De Angelis difensore di Mauro Bruno è arrivata la sentenza: assolto perché il fatto non sussiste.
“Si è conclusa oggi una storia ed una vicenda che mi ha provocato tanto dolore in questi cinque anni – ha commentato Mauro Bruno – Scrivere in ogni circostanza di avere procedimenti penali in corso è qualcosa che ti crea sofferenza e forte imbarazzo, specie se sei un funzionario pubblico. Da oggi mi sento di nuovo libero, soprattutto perché ero cosciente di non aver mai commesso quel reato. C’è voluto il suo tempo e la caparbietà e la professionalità dell’avvocato De Angelis a cui va il mio personale ringraziamento. Oggi posso dire a quanti mi attaccarono in campagna elettorale nel 2016 che bisogna essere cauti nei giudizi sulle persone e, in ogni circostanza, bisognerebbe aspettare il corso della giustizia prima di emettere sentenze”.