L’azienda speciale per i rifiuti del capoluogo pontino è una creatura di Latina Bene Comune, frutto di una scelta politica, e frutto di una scelta politica è l’articolo 19 dello statuto dell’Abc che prevede che il presidente del collegio dei revisori dei conti sia scelto dal sindaco e che gli altri due membri siano eletti dal Consiglio comunale tra gli iscritti nel Registro dei revisori legali secondo le leggi vigenti. “Trasparenza significa rispetto delle regole e noi non crediamo di stare fuori dalle regole” ha detto la consigliera di maggioranza Marina Aramini a giustificazione della proposta “spartitoria” di “riservare” l’elezione dei due revisori uno alla maggioranza e uno all’opposizione. Ma alla fine Lbc ha fatto asso piglia tutto e ha scelto il collegio al completo, compreso i membri supplenti. Ecco gli eletti: Roberta Carpentiero (13 voti), Mauro Frasca e Daniele Di Prospero (entrambi 12 voti). I supplenti sono Massimo Amabili e Federica D’Erme (entrambi 19 voti).
La conclusione è arrivata, oggi pomeriggio, al termine di un lunghissimo dibattito consiliare interrotto da due brevi pause che sembravano dovessero servire per trovare una convergenza tra maggioranze e opposizione e che invece sono evidentemente servite a serrare le file.
L’opposizione aveva già anticipato in occasione della propedeutica commissione Bilancio che non avrebbe accettato di partecipare alla votazione dei revisori senza conoscere il criterio con il quale si sarebbe effettuata la scelta dei candidati. La soluzione prospettata dalla maggioranza “uno a noi e uno a voi” era stata definita degna della logica da manuale Cencelli appartenente alla vecchia politica: votazione a scrutinio segreto di candidati segreti. “Meglio rinunciare che partecipare alla spartizione”, sintetizzando il concetto espresso dalle minoranze, “per non condizionare posizioni tecniche che per loro natura devono essere imparziali e terze”.
Diverse le proposte suggerite dall’opposizione per cancellare “questa brutta pagina dal libro di Lbc” ricopiata dalla vecchia politica del passato.
Suggerito il metodo del sorteggio “come ha inteso il legislatore per la nomina dei revisori dei conti degli enti locali”, ha sottolineato il capogruppo del Pd Enrico Forte, oppure il metodo della selezione dopo avviso, come fatto per la scelta del consiglio di amministrazione della stessa Abc, ha aggiunto il consigliere dem Massimiliano Carnevale.
“Impossibile la prima strada”, ha voluto chiarire Massimo Di Trento, esponente di Lbc, perché l’articolo 19 dello statuto dell’Abc prevede che la scelta sia effettuata tra gli iscritti del Registro dei revisori legali e non degli enti pubblici. “Non abbiamo tempo per percorrere la seconda”, è il senso dell’intervento del capogruppo di Latina Bene Comune, Dario Bellini, che ha difeso la metodologia in corso relegando la questione a problemi di urgenza, infilandosi così dritto nella critica a più voci dell’opposizione: “Lo sapevate dall’8 agosto quando sono stati approvati gli atti costitutivi dell’azienda speciale che bisognava eleggere i revisori dei conti”.
Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha proposto il ricorso all’Ordine provinciale dei dottori commercialisti per l’indicazione di una terna di nomi e lo ha proposto anche per la sola “candidatura” spettante all’opposizione, “non per una concessione di Lbc, ma perché lo prevede la legge”, qualora si fosse acconsentito a rinviare di qualche giorno la votazione della delibera. Ma così non è stato, con il risultato che la maggioranza ha eletto il collegio dei revisori dei conti mentre le minoranze uscivano dall’aula.
Caduti nel vuoto tutti gli appelli rivolti al sindaco a riscrivere la pagina “macchiata da questo modo antico di fare politica”.
“Questo è un brutto film che ho già visto – ha detto Adinolfi -, nel 1997 partecipai alla costituzione della Latina Ambiente, doveva essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione Finestra. Non sono più stato in Consiglio dal 2007 al 2016 e quando sono tornato la Latina Ambiente stava per essere dichiarata fallita. Oggi mi venite a proporre di eleggere il collegio dei revisori dei conti in base a una spartizione politica? No grazie. E poi, facciamola finita – ha detto poco prima delle votazioni –. Fare i revisori dei conti all’Abc è troppo facile, perché l’azienda speciale non può fallire. Ditelo che avete scelto chi tra i vostri sostenitori, tra chi vi ha più supportato in campagna elettorale, è iscritto nel Registro dei revisori legali. Tanto non rischiano nulla. Se le cose dovessero andare male, i debiti di Abc li pagherebbe il Comune. Ripensateci a quello che state facendo”.