“Con tutto rispetto, assessore, qui si gioca a mosca cieca”. Ha esordito così il consigliere Alessandro Calvi, di Forza Italia, oggi durante l’assise civica di Latina riunita con vari punti all’ordine del giorno tra cui il bilancio 2017 dell’Abc, poi approvato a maggioranza. L’assessore citato da Calvi era Giulia Caprì, con delega alle partecipate, chiamata a relazione sulla proposta di delibera, contenente il bilancio di Abc approvato dal consiglio di amministrazione dell’azienda speciale, presieduto da Demetrio De Stefano, con un saldo negativo di 125.117 euro. “Ho ascoltato la poesia dei numeri, che non è stata una poesia politica. Normale difficoltà di start up? Qui io vedo che il pareggio di bilancio non c’è stato. La foto scattata ad oggi mostra una situazione preoccupante. Il 2 ottobre 2017 è nata l’Abc ed entro sei mesi, quindi entro il 2 aprile 2018, doveva essere approvato il piano industriale. Ad oggi non risulta ancora approvato. Il bilancio di esercizio del 2017 doveva essere approvato entro la fine di maggio scorso e arriva in aula soltanto oggi, 2 agosto 2018. Il servizio di raccolta differenziata spinta doveva essere avviato prima entro marzo, poi a giugno, poi forse a settembre. Chissà, forse sarà avviato a dicembre… Il fatto è che ad oggi il servizio di igiene urbana è quello che è”. Più tardi il consigliere Calvi dirà di aver telefonato all’Abc per il ritiro di un rifiuto ingombrante: “L’operatore mi ha risposto che per il ritiro del mio televisore vecchio ci voleva un mese e mezzo di tempo, che sarei stato ricontattato per un sopralluogo durante il quale mi sarebbe stato rilasciato il bollettino per il pagamento del servizio e poi il personale sarebbe tornato a prenderlo. Ecco, io credo che ci sia qualcosa che non va”.
Il bilancio 2017, in rosso, dell’Abc arriva a otto mesi di esercizio del 2018. Un campanello di allarme, di fronte al mancato decollo dell’azienda speciale che non sarà a costo zero. Perché il piano finanziario era stato redatto in base all’avvio della differenziata spinta che avrebbe dovuto comportare la riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti non differenziati. I tempi lunghi dell’Abc che ad oggi non ha ancora approvato il piano industriale non promettono bene. Ecco perché l’odierno dibattito consiliare è andato ben oltre l’incidenza del debito di 125.117mila euro. Il timore dell’opposizione, e anche di una parte della maggioranza, è che il bilancio del 2018 potrebbe risultare una spremuta di sangue. Urge il controllo sulle attività in corso…
La consigliera Nicoletta Zuliani del Pd ha eccepito il fatto che, sebbene il controllo da parte del Comune sia affidato alla professionalità del dottor Diego Vicaro, manca una struttura organizzata al controllo analogo preventivo previsto per le partecipate, che tenga conto di una metodica basata su monitoraggi costanti tenendo bene a mente quelli che sono gli obiettivi e valutare gli effetti in caso di scostamenti. L’esponente dem ha fatto notare che le dichiarazioni di ieri sul risultato positivo di 37mila euro del primo trimestre 2018 sono state rese senza che i consiglieri, che hanno funzione di controllo, siano stati informati nelle sedi di commissione con opportuna documentazione, mentre risultano agli atti liquidazioni dei canoni effettuate dal Comune in favore dall’Abc nella misura dell’80% nei primi mesi di attività. “Sulla base di cosa si è provveduto ad effettuare queste liquidazioni?”, ha chiesto la consigliera.
All’interrogativo ha risposto più tardi proprio Vicaro, il cosiddetto supercontrollore dell’Abc: “Il controllo effettuato non è analogo ma stringente. La liquidazione, che compete alla dirigenza del servizio Ambiente, dell’80% del canone nel primo quadrimestre è previsto dalla relazione ex articolo 34 e dallo statuto di Abc. Il canone del 5° mese è stato liquidato al 68% su una reportistica parziale, così come è stato fatto per il mese di giugno…”
Ma la domanda successiva, ovvero se la liquidazione di parte di essi fatta sulla base di una reportistica parziale sia legittima, è rimasta senza risposta. Un dettaglio che ha riportato l’attenzione sulle dimissioni del dirigente del servizio Ambiente, Sergio Cappucci attribuite proprio alla difficoltà di gestione del contratto di servizio Abc.
A conti fatti il Comune ha già versato all’Abc 5.773.133,7 euro come acconto canoni, di cui quasi un quinto sulla base di una reportistica parziale, e 114.974,24 per il conferimento di rifiuti presso gli impianti autorizzati, a fronte di un servizio al di sotto delle aspettative e con possibilità di riscatto minime per i ritardi accumulati nell’approvazione del piano industriale necessario per gli investimenti.
Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, nel suo intervento ha evidenziato l’assenza del piano servizi e il rischio di vedere aumentare i costi per il conferimento dei rifiuti non differenziati (visto il mancato avvio della differenziata spinta) presso la Rida Ambiente, oltre a sottolineare il fatto che l’Abc poggia sul “peccato originale”, ovvero sul mancato visto di conformità espressamente richiesto al segretario generale Rosa Iovinella. “Quanto ci stiamo discostando dal Pef rifiuti approvato?”, ha chiesto il consigliere.
Vicaro ha risposto di aver chiesto ad Abc se c’erano difficoltà rispetto al Pef, notando che la forbice si stava allargando, e di aver avuto garanzie da parte dell’Abc sul mantenimento di un trend all’interno di un range dell’80%.
Il consigliere indipendente Massimiliano Carnevale è rimasto aderente al tema del bilancio 2017, tuffandosi a bomba sul rilievo mosso dal collegio dei revisori dei conti di Abc in merito all’incarico legale, principale responsabile del saldo negativo. L’esponete di opposizione ha ricordato di aver presentato istanza di accesso agli atti proprio sull’incarico legale ad inizio anno e di aver avuto copia della documentazione chiesta ben oltre 90 giorni oltre i trenta previsti. “Se è questa è la casa di vetro…”, ha commentato. “A fine gennaio 2018 – ha aggiunto Carnevale – dissi che 60mila euro (poi diventati 100mila) per due avvocati per un solo incarico legale era pari pari quel sistema di spacchettamento dei servizi adottato in passato. Si è proceduto a dividere un servizio e ad attribuirlo a due professioni, per uno stesso, incarico oltre soglia. Questo è stato rilevato dal collegio dei revisori dei conti. Contesto integralmente le modalità dell’affidamento diretto tale da mettere a rischio l’ente comunale, il consiglio di amministrazione e i consiglieri comunali”. Nella seconda parte del suo intervento anche Carnevale ha espresso forti dubbi sull’andamento di Abc, mostrando preoccupazioni per i rivolti negativi sulla collettività: “Del piano industriale ancora non c’è traccia, la raccolta differenziata abbondantemente sotto il 30%. E a tutt’oggi non abbiamo ancora il mutuo. Ho avuto modo di seguire qualche colloquio pubblico per le selezioni dei componenti del consiglio di amministrazione dell’Abc. Al candidato Mario Taglialatela il sindaco chiese come avrebbe fatto per arrivare ad una differenziata del 65% entro un anno. Lui chiese conferma: entro un anno? Il sindaco disse: sì, entro un anno, è il nostro obiettivo. E sapete il candidato cosa risposte? ‘Auguri’. Ecco, giusto per dire che a volte non giova affidarsi a chi ci asseconda ciecamente”.
Poco prima del voto, a cui ha partecipato in contrapposizione alla maggioranza la sola consigliera Zuliani, Calandrini ha espresso il suo rammarico per non aver potuto condividere l’iter accidentato attuato per l’azienda speciale. “Io ero d’accordo per una gestione pubblica del servizio dei rifiuti, ma tutte le criticità sollevate non sono state minimamente prese in considerazione. E oggi il sindaco continua a parlare di condivisione. Una condivisione a senso unico. Ci chiede di condividere senza che lui e la sua maggioranza abbiano neanche letto la mia relazione di 132 pagine depositata agli atti del Consiglio comunale ad ottobre scorso”.
Nella sua dichiarazione di voto contrario, la consigliera Zuliani ha ipotizzato che i ritardi nel percorso dell’Abc attribuiti al consiglio di amministrazione potrebbero essere dovuti al fatto che i componenti del Cda svolgano il loro compito a titolo a gratuito: “Un errore non aver previsto un compenso, perché di fronte ad un contributo volontario è naturale dare priorità ad altri aspetti della vita quotidiana”.