“C’è ancora tanto da fare e non vedremo risultati a stretto giro”. Silvio Ascoli, direttore generale dell’azienda speciale Abc Latina, con poche parole e tanta schiettezza, oggi pomeriggio, ha frenato le rosee previsioni dell’amministrazione comunale. Da quattro mesi al timone della nave partita a gennaio 2018, con l’obiettivo di rivoluzionare il servizio di raccolta dei rifiuti urbani con la differenziata spinta, Ascoli ha fatto il punto nella seduta della commissione consiliare Ambiente, presieduta da Dario Bellini.
All’ordine del giorno, su richiesta dei consiglieri di minoranza, le criticità dell’azienda speciale e le prospettive occupazionali di chi ha prestato servizio, con contratti da precario, per la fallita Latina Ambiente ed è rimasto a casa, nonostante l’impegno del sindaco Damiano Coletta, come ricordato oggi in aula dalla consigliera Giovanna Miele, ad un loro coinvolgimento nell’azienda dei beni comuni.
La questione dei lavoratori è stata aperta e chiusa in un batter d’ali. “I 22 contratti a tempo determinato in essere – ha spiegato il direttore generale dell’azienda speciale – scadranno a settembre 2019. Sulla base del futuro piano industriale, che nel frattempo sarà stato approvato, saremo in grado di valutare il fabbisogno delle unità lavorative. L’azienda a questo punto si doterà di una nuova pianta organica e se dovesse emergere una situazione di sottorganico si potrà decidere per nuove assunzioni”. Ma sul chi assumere non è dato sapere, perché Ascoli ha chiarito subito che per l’eventuale programma di assunzioni si procederà con bandi, aperti a tutti, a coloro che hanno già esperienza nel servizio rifiuti di Latina ma anche ad esempio ai giovani con età inferiore ai 29 anni. E poi se l’azienda sarà in grado di assumere è ancora tutto da vedere, perché il 2019 a livello di servizi offerti sarà quasi la fotocopia del 2018.
Quasi perché il direttore Ascoli ha detto che la novità emergerà soltanto nell’ultimo trimestre del 2019, con l’attivazione del porta a porta per 40mila abitanti, orientativamente a Latina Scalo, in Q4 e Q5 e a Borgo San Michele. Sempre, mutuo permettendo. E l’estensione della differenziata spinta negli ultimi mesi dell’anno non farà girare di molto il contatore delle percentuali. “La previsione è di chiudere l’anno con il 27% di differenziata”, ha detto l’ingegnere Ascoli. Una percentuale ancora troppo lontana dal minimo sindacale del 65% fissato dalla normativa vigente, dopo due anni di servizio Abc. Risultati migliori, Ascoli li ha previsti nel 2020 con il 36% di raccolta differenziata.
L’estensione del servizio porta a porta, previsto come primo step a fine 2019, sarà possibile grazie ad una spesa di “otto milioni di euro” – ha detto Ascoli – necessaria per l’acquisto mezzi, attrezzature ecc. “Al momento – ha aggiunto – si sta andando avanti con i vecchi mezzi e il noleggio di 14 macchine per impedire che il servizio scenda ulteriormente di livello”. La cifra di otto milioni di euro citata dal direttore generale, che coincide con il mutuo che sarà richiesto alla Cassa Depositi e Prestiti, è inferiore ai 12 milioni previsti dal progetto del professor Alberto Lucarelli, alla base degli atti approvati 8 agosto 2017 dal Consiglio comunale, e ancora più bassa di quella prevista nel piano industriale redatto dalla società Contarina, circa 20 milioni di euro, che è ancora in fase “istruttoria”, dopo quattro revisioni. Ma non è un risparmio, perché gli otto milioni servirebbero ad attivare il servizio del porta a porta per soli 40mila abitanti, un terzo della città.
Questione mutuo. Ascoli ha ricordato che per l’accesso al mutuo della Cassa depositi e prestiti occorrono due bilanci consuntivi approvati: quello del 2017 c’è, “quello del 2018 che chiuderà con un avanzo di amministrazione utile a ripianare il disavanzo del 2017 sarà approvato dopo il bilancio di previsione 2019”. “Abbiamo l’elenco della documentazione che serve per l’accensione del mutuo – ha aggiunto Ascoli – e non abbiamo notato questioni spigolose”.
Il bilancio di previsione 2019, una volta licenziato dal consiglio di amministrazione dell’azienda speciale Abc Latina, dovrà essere approvato dal Consiglio comunale e sarà parte integrante del bilancio comunale 2019. Cosa arriverà in aula consiliare? Un bilancio Abc di “circa 13 milioni”, compresa la quota di ammortamento del mutuo di 8 milioni di euro, commisurato al piano industriale di Erica, quello iniziale inserito nel progetto di Lucarelli. Del piano industriale Contarina, al momento, non se ne farà nulla. Ambizioso, ma non impossibile – è stato spiegato -, commisurato ad una tariffa puntuale per la quale il Comune di Latina non è pronto.
Presenti in commissione gli assessori Giulia Caprì, Roberto Lessio e Gianmarco Proietti, rispettivamente con deleghe alle Partecipate, all’Ambiente e al Bilancio. Lessio ha tenuto a sottolineare che il Pef resterà invariato rispetto allo scorso anno, così come la tariffazione Tari. E se per Dario Bellini con l’Abc di passi avanti ne sono stati fatti tanti, dalle isole ecologiche itineranti, al controllo dei conferimenti con l’impiego di 11 guardie ambientali eccetera, per l’opposizione anche il secondo anno di Abc si concluderà con uno scarso risultato, una differenziata al 27% se tutto va bene.
Il consigliere Matteo Adinolfi ha ricordato il flop dei consulenti a cui l’amministrazione comunale si è affidata per l’istituzione dell’Abc, i quali non avevano previsto che prima di due bilanci di esercizio approvati l’azienda speciale non avrebbe potuto ricorre al finanziamento agevolato della Cassa Depositi e Prestiti. Una spesa da 50mila euro, per l’equipe dell’università di Napoli, coordinata dal professor Lucarelli, a cui aggiungere – come ha più volte sottolineato il consigliere Alessandro Calvi – quella di 40mila euro per il piano industriale Contarina, ufficialmente in fase istruttoria, che doveva essere approvato un anno fa. Della serie, se non serviva cosa lo abbiamo pagato a fare? Servirà, forse, al netto di aggiornamenti futuri. Ma intanto per Calvi la storia del piano Contarina, pagato, e del bilancio 2019 che sarà approvato con un altro piano, resta un lato oscuro di Abc.
Oggi in commissione si è parlato anche del gettito della Tari, attualmente pari a 23 milioni. “Con la differenziata spinta, inizialmente – ha detto Ascoli -, aumenterà perché aumenteranno le utenze che ora non sono censite, ma la tariffazione resterà invariata. L’aumento del gettito ridurrà il costo del servizio”.
Per il resto, tra ritardi cronici nelle diverse direzioni, mutuo, piano industriale e raccolta differenziata, comitato di sorveglianza eccetera, non resta che sperare nella trasparenza degli atti di Abc, da qualche settimana accessibili attraverso il portale istituzionale dell’azienda speciale, e nelle iniziative che nonostante le difficoltà vengono portate avanti: per i primi di aprile – è stato annunciato oggi in commissione dal presidente Bellini – sarà riaperta l’isola ecologica di via Massaro e organizzata una giornata di pulizia spiagge con l’Abc.
Tra la critica dell’opposizione e la difesa della maggioranza, Ascoli oggi ha scattato una foto nitida sulla situazione di Abc, piena di tumulti e di emergenze: “Ho provato scoramento – ha detto -, sono trascorsi quattro mesi da quando sono arrivato, ma mi sembrano quattro anni”. Ascoli si è insediato in Abc a novembre 2018, dopo alcuni mesi dalle dimissioni del suo predecessore Michele Bernardini. In quattro mesi ha lottato come in una gara di rafting dove le pagaiate non finiscono mai.