“Sull’Abc di Latina c’è un altro documento dei Revisori dei Conti del Comune che inchioda Coletta e la Giunta”. La novità arriva dal consigliere comunale di opposizione Massimiliano Carnevale che, a seguito di una richiesta di accesso agli atti, ha acquisito copia del verbale 74 del 18 ottobre 2017, anteriore alla recente relazione attraverso la quale lo stesso collegio ha evidenziato una decina di giorni fa una raffica di criticità sulla proposta di delibera numero 5 del 2018 inerente il piano programma, contenente il contratto di servizio Abc.
Altro documento dei revisori, nel mirino il peccato originale dell’Abc
Nel “nuovo”, ma in realtà precedente, documento scoperto da Carnevale il collegio ricorda all’amministrazione comunale che attraverso il parere numero 46/ del 27 luglio 2017 si è espresso favorevolmente alla costituzione dell’azienda speciale Abc, per la gestione del servizio di igiene urbana, “limitatamente” alla previsione del fondo di dotazione di 400mila euro, rinviando più approfonditi esami in occasione del piano programma. Una circostanza quest’ultima già nota, resa evidente nel corso del Consiglio comunale dell’8 agosto 2017 quando Lbc ha approvato gli atti costitutivi dell’azienda speciale. La “novità” del verbale 74 del 18 ottobre scorso, quello scoperto da Carnevale, per intenderci, mette il dito nella piaga del peccato originale dell’Abc, l’inosservanza del principio granitico della Riforma Madia che stabilisce, all’articolo 14 comma 6, che “nei cinque anni successivi alla dichiarazione di fallimento di una società a controllo pubblico titolare di affidamenti diretti, le pubbliche amministrazioni controllanti non possono costituire nuove società, né acquisire o mantenere partecipazioni in società, qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita”.
L’Abc nata dalle ceneri del fallimento della Latina Ambiente, ma per Lucarelli non ci si trova nell’articolo 14 comma 6 della Riforma Madia
L’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Coletta ha fatto nascere Abc dalle ceneri del fallimento della Latina Ambiente ma non ritiene di aver commesso irregolarità perché non ha costituito una nuova società, come vietato dalla Riforma Madia, ma un’azienda speciale.
Ma il “nuovo” documento dei revisori dei conti va oltre e informa l’amministrazione comunale che dal 25 settembre 2017 è noto un parere della Corte dei conti della Sicilia in base al quale si afferma che con il comma 6 dell’articolo 14 della Riforma Madia si è inteso sanzionare il fallimento dell’intervento pubblico con l’obbligatorietà del ricorso al mercato.
Solo la scorsa settimana, il sindaco Coletta e parte della sua giunta in conferenza stampa, indetta per rispondere punto su punto alle criticità sollevate sull’Abc, si sono fregiati del parere rilasciato dal professor Alberto Lucarelli in base al quale il caso per cui è stato richiesto il parere della Corte dei Conti della Sicilia non è sovrapponibile a quello di Latina, aggiungendo che “l’Azienda speciale non può in alcun modo essere assimilata ad una società pubblica, non condividendone la natura soggettiva, i fini e le regole di funzionamento e di gestione”.
Carnevale: nascoste le motivazioni che ha costretto sindaco e giunta a chiedere il parere a Lucarelli
Il consigliere Carnevale attacca: “Il sindaco continua a nascondere fatti gravi alla città. Ancora una volta il sindaco Coletta e la sua giunta hanno scelto di tacere su un passaggio fondamentale che riguarda la genesi di Abc, ovvero il perché su questa operazione si sia stati costretti in fretta e furia a chiedere un parere pro-veritate al professor Lucarelli”.
E in effetti dell’esistenza del contro-parere di Lucarelli è stata data notizia in replica agli attacchi dell’opposizione, in particolare di Carnevale, e tentando una risposta all’interrogazione del senatore Maurizio Gasparri. Né sindaco né giunta ha spiegato che il parere a Lucarelli era stato richiesto a causa del verbale numero 74 dei revisori dei conti.
Secondo i revisori il parere sull’Abc ai fini dell’applicazione della Madia doveva essere richiesto alla Corte dei Conti
“’Constatata la stretta analogia con la problematica Abc – si legge in quel verbale, cita il consigliere Carnevale -, si ritiene necessario, al fine di evitare scelte che potrebbero compromettere la gestione futura del sevizio ambientale, acquisire un motivato parere tecnico legale’, parere che i Revisori ritengono opportuno ‘che venga reso dalla Corte dei Conti del Lazio’. Non posso dunque evitare di far notare all’opinione pubblica e ai cittadini di Latina come il sindaco Coletta e la sua giunta ancora una volta rifuggano il confronto e si chiudano a riccio in difesa di un’operazione, quella della nascita di Abc, che rischia di provocare seri danni alla nostra città. Ricordo – continua l’esponente di opposizione – che anche il vice presidente del Senato, Gasparri, nelle scorse settimane, aveva evidenziato con un’interrogazione parlamentare una serie di lati oscuri della nuova azienda speciale e successivamente, grazie alla preziosa opera della stampa locale, è venuto alla luce che prima l’Autorità Nazionale Anticorruzione e poi i Revisori dei Conti del Comune hanno puntato un faro sull’Azienda Speciale di Latina”.
Carnevale: il sindaco ha nascosto alla città questioni che sarebbe stato opportuno portare all’attenzione del Consiglio comunale
“Su tutte queste vicende il sindaco Coletta e la giunta di Lbc – incalza Carnevale – si sono ben guardati dall’informare il Consiglio Comunale e la loro stessa maggioranza, salvo trovarsi – una volta scoperti – costretti ad una conferenza stampa di strenua difesa del loro operato: tenutasi non per fugare i dubbi e i rilievi legittimi espressi da organismi di altissimo profilo istituzionale e tecnico, ma solo ed esclusivamente per compattare i propri consiglieri tra cui, presumo, in queste ore stia serpeggiando una comprensibile preoccupazione. Quindi, come abituato a fare, il sindaco ha nascosto alla città questioni che sarebbe stato opportuno portare all’attenzione dell’Aula Comunale, mettendo così a rischio i suoi stessi consiglieri di maggioranza, l’amministrazione, i dipendenti di Abc e i cittadini di Latina”.
Troppi dubbi, chiesta la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc. La commissione Trasparenza convoca i revisori per un’audizione
E’ è proprio su questi temi che i dodici consiglieri di opposizione, venerdì scorso, hanno presentato una richiesta di convocazione del Consiglio comunale con all’ordine del giorno l’azienda speciale. Nicoletta Zuliani ha convocato la commissione Trasparenza da lei presieduta con all’ordine del giorno l’audizione dei componenti del collegio dei revisori dei conti del Comune. La seduta è prevista per il 23 gennaio alle 15.30. “Troppi sono i dubbi di legittimità sul percorso e le scelte che hanno portato alla nascita di questa azienda speciale e tantissimi sono gli interrogativi a cui non ci viene fornita risposta”, commenta Carnevale.
Carnevale, il verbale del 18 ottobre scorso mi impone di compulsare le autorità competenti ad approfondire sul caso Abc
“Pertanto – aggiunge -, questo verbale del 18 ottobre scorso, reso con carattere di terzietà e imparzialità, mi convince ancora di più che la buona fede sia un principio distante dal palazzo comunale ma soprattutto mi impone, dal punto di vista morale come cittadino e di responsabilità politica come amministratore, unitamente all’impegno di trovare la più ampia convergenza politica, di compulsare le autorità competenti ad approfondire detta situazione”.
“La caratura del mio mandato – conclude Carnevale – mi impone di agire nel bene della collettività e non assecondare l’atteggiamento di un sindaco e di una giunta che anche in questo caso, con presunzione e arroganza, si sono ben guardati dal mettere in atto le corrette procedure richieste, scegliendo la scorciatoia e la ‘flessibilità’ del parere pro veritate alla certezza delle determinazioni dei giudici contabili”.
Lucarelli, un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono
Sul parere di Lucarelli aggiungiamo, per completezza di informazioni, un piccolo dettaglio, ovvero che i revisori dei conti, nella relazione di una decina di giorni fa (non nel verbale di ottobre), osservavano l’assenza della formula del pro veritate considerandolo fatto rilevante dal momento che era stata richiesta. Aggiungiamo anche, nel caso fosse sfuggito, che il professor Alberto Lucarelli a cui l’amministrazione si è rivolta (con quali atti?) per fugare dubbi di illegittimità sull’Abc (questione Madia) è lo stesso a cui ha affidato la responsabilità scientifica della definizione e produzione della documentazione alla base degli atti approvati in Consiglio l’8 agosto scorso che hanno dato vita a l’Abc. E sull’Abc si chiede un parere pro-veritate allo stesso Lucarelli. Un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono.