Nuove minacce, questa volta telefoniche, al giornalista di Sabaudia, Marco Omizzolo. E’ lui stesso a raccontare l’episodio su Facebook. E’ la vigilia di Ferragosto, sono le 8 di mattina e squilla il telefono.
“Numero sconosciuto. Voce maschile e dialetto napoletano – scrive – piuttosto marcato. Dice che devo smetterla di ‘rompere i cxxxxxi con le mafie e tutte queste cxxxxe perché ci stai facendo perdere la pazienza’ (traduzione mia).
Continua con altre minacce e accuse. Lo avverto (con toni e parole, devo dire la verità, poco carine) che denuncerò tutto alla polizia e che non mi faccio intimidire da nessuno. Lui dice ‘nu mme ne fotte nu cazz’ o qualcosa del genere. ‘Allora se sei così coraggioso dimmi come ti chiami’. Attacca subito dopo. Sono solo vigliacchi senza dignità”.
Non è certo la prima volta che il sociologo, che si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata, viene minacciato. Più volte la sua auto è stata danneggiata. I suoi studi e le sue ricerche creano problemi a chi vorrebbe continuare a sfruttare i più deboli e a violare la legge. Nel 2018 qualcuno bucò le gomme della sua vettura, mandò in frantumi un finestrino e finì di distruggere il mezzo con un oggetto appuntito. Prima aveva ricevuto lettere minatorie. Nel 2020, mentre accompagnava un lavoratore dei campi in udienza in tribunale, ha trovato lo specchietto della macchina distrutto.
Negli anni però non si è mai fermato e la sua lotta al caporalato è nota in tutta Italia e non solo. Più volte ha portato alla luce le condizioni disumane in cui vengono costretti i braccianti, soprattutto stranieri anche nel nostro territorio.
Ogni volta ha trovato la solidarietà di colleghi, istituzioni e di tanti cittadini. Anche questa volta, in pochi minuti, in molti gli hanno scritto per incoraggiarlo, perché continui nella sua missione.
Puntuale anche il messaggio del sindaco di Latina, Damiano Coletta, su Twitter: “A nome della comunità di Latina esprimo tutta la mia solidarietà a Marco Omizzolo. Nessuno si deve sentire solo, nei propri ambiti, nella lotta contro la criminalità e le mafie. Forza Marco, siamo tutti con te!”