Su oltre 600 persone della comunità indiana controllate, 3 tamponi sono risultati positivi. Dopo i piccoli focolai, prontamente circoscritti, che hanno interessato nei giorni scorsi la comunità di Sabaudia e Pontinia la Asl di Latina è intervenuta con un’azione di prevenzione.
In collaborazione con il Comune di Sabaudia, la polizia locale e la protezione civile, sono stati organizzati due grossi interventi: tamponi per i cittadini indiani che avevano partecipato ad una funzione religiosa in cui erano presenti due persone poi risultate positive, e, per la comunità indiana che vive nel complesso di Bella Farnia, indagine di siero prevalenza, consistente nell’effettuazione di un test sierologico a cui segue, nell’immediato, l’esecuzione del tampone nel caso di positività agli anticorpi.
In ambedue i casi, dalla Direzione del Distretto 2, diretta dalla dottoressa Giuseppina Carreca, sono state interessate le Uscar ( Unità speciali di continuità assistenziali regionali) organismo funzionale gestito dal Seresmi dell’Inmi Spallanzani, costituite da Mmg e infermieri che intervengono in caso di screening o indagini su grandi numeri.
Fondamentale è stato il coinvolgimento dei responsabili della comunità indiana che, a seguito di un incontro con il direttore generale, Giorgio Casati, hanno dato la disponibilità a farsi parte attiva nel coinvolgere i maggior numero possibile di persone da sottoporre ai test. Dei 208 tamponi eseguiti il 21 luglio ai partecipanti alla funzione religiosa, 2 sono risultati positivi, mentre dei 408 test sierologici eseguiti il 29 luglio, 12 sono risultati positivi per la presenza di anticorpi, e di questi solo uno è risultato positivo al tampone. Si può quindi affermare che la gestione del contagio in provincia di Latina è effettuata da una squadra consolidata che ha portato a ottimi risultati.