Anche il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, aveva lanciato l’allarme cinghiali. Con una lettera indirizzata al dirigente Area Decentrata Lazio Sud – Regione Lazio, Luciano Massimo, all’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati, e al Presidente dell’Atc – Ambito Territorio Caccia – Latina 1, Luciano Pieralli, aveva chiesto formalmente un intervento sul territorio di Cori e Giulianello per fermarne l’avanzata.
Sono state numerose infatti le richieste che Comune di Cori ha ricevuto quotidianamente dalle imprese agricole locali per i danni causati alle loro produzioni da mandrie di cinghiali, ma anche da parte di cittadini preoccupati soprattutto per i pericoli posti alla circolazione dal loro attraversamento sempre più frequente delle strade comunali e provinciali. Da qui l’esigenza di attuare il Piano di Gestione e Controllo del cinghiale.
Ne è seguito un incontro in Municipio tra Mauro De Lillis e Luciano Pieralli, che si è poi attivato con gli organismi competenti per l’attuazione degli strumenti di contenimento e vigilanza previsti dalla normativa e finalizzati a garantire il raggiungimento e il mantenimento di una quantità di esemplari compatibile con la necessità di salvaguardare le colture agricole e forestali, tutelare e conservare gli equilibri ecologici.
Il primo step operativo – la mappatura delle aree – si è già concretizzato con una serie di sopralluoghi nelle zone a maggiore densità di cinghiale effettuate dall’Azienda Faunistico Venatoria “Cora”, coordinate dal suo Presidente Roberto Salvatori. Le conseguenti battute di caccia straordinarie saranno programmate nel più breve tempo possibile, probabile anche alla fine del mese di giugno.
“Viste le diverse istanze pervenute all’Ente, l’Amministrazione si è mossa immediatamente per porre un rimedio alle problematiche evidenziate – hanno concluso il sindaco di Cori Mauro De Lillis e suo vice Ennio Afilani – Ringraziamo l’Assessore Regionale Enrica Onorati e il presidente dell’Atc LT1 per la disponibilità dimostrata verso la nostra comunità; la Polizia provinciale di Latina e l’Azienda Faunistico Venatoria per il sostegno dato”.