La questione dei rifiuti e della Latina Ambiente sta diventando una polveriera per la città. La città sporca, A Latina i rifiuti accumulati ad ogni angolo, i mezzi che non partono, il malumore dei lavoratori e la società a un passo dal fallimento. Quasi tutto il ciclo dei rifiuti è in affanno, a partire dalla raccolta in strada fino alla discarica di Borgo Montello. Una chiave di volta per il servizio con la grande incognita sul futuro dei lavoratori.
Mignano: vicini al fallimento
“Se Latina Ambiente fallisce salta la città – dice l’ex presidente del Cda della Latina Ambiente Giacomo Mignano – la situazione è estremamente critica sotto molti aspetti, in primis i lavoratori per cui si temono le conseguenze più gravi. Si stanno utilizzando meno della metà die mezzi a disposizione, dei tredici che dovrebbero uscire ne escono dai cinque ai sette e non fanno in tempo a fare il loro giro che strade e cassonetti si riempiono di nuovo. La raccolta viene effettuata al 40%-50%, i fornitori conoscendo la situazione vogliono i pagamenti subito e ci sono problemi sia con il gasolio che con il cambio delle gomme. L’approvvigionamento dei mezzi di ricambio e anche delle sole gomme diventa sempre più difficile”. Il problema è anche che si va avanti con mezzi che erano progettati per durare fino ad oggi (a dicembre sarebbe scaduto il contratto con il Comune) e che invece dovranno “tirare” per altri diciotto mesi (la proroga concessa alla società dal commissario Barbato) in condizioni finanziarie precarie. Solo per la manutenzione dei mezzi vengono spesi dagli 800mila euro a un milione l’anno, soldi che ovviamente non ci sono”. Di pari passo il problema sociale legato alle maestranze. “La clausola sociale garantisce solo il passaggio da una società all’altra ma non il mantenimento di tutti i dipendenti in presenza degli esuberi. Senza contare che in caso di fallimento la clausola sociale decade. Finora c’è stato un grande senso di responsabilità dei lavoratori, bisogna guardare alla loro tutela”.