Nicoletta Zuliani, capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Latina, torna all’attacco sulla diminuzione dei dipendenti comunali: in tre anni -39 unità lavorative. “Siamo ad un saldo peggiore di sempre – afferma -. Nel 2017 avevamo complessivamente 541 dipendenti che lavoravano nella macchina amministrativa, oggi ne abbiamo 39 di meno ovvero 502. Questi sono i risultati al netto delle mille spiegazioni che assessore, dirigenti e direttore generale danno sulla complessa materia”.
In questi anni si è perso il conto di quanti funzionari dell’ente di piazza del Popolo hanno scelto diversi percorsi personali in altre realtà, trasferimenti autorizzati con tanto di nulla osta nella convinzione, quella dell’amministrazione che per quanti se ne fossero andati ne sarebbero arrivati altri.
Oggi Zuliani vuole smentire la parità tra uscite e ingressi, utilizzando i dati forniti dalla relazione del responsabile della Prevenzione e corruzione pubblicata, il segretario/direttore generale, pubblicata ad inizio anno. “Il dato è allarmante – sottolinea il capogruppo del Pd -: nel 2017 i dipendenti erano 525 con 16 dirigenti; nel 2018 i dipendenti erano 510 con 13 dirigenti; nel 2019 i dipendenti erano 487 con 15 dirigenti”. Nel complesso, quindi, meno 39 dipendenti “e non è poco”, afferma Zuliani sottolineando i continui ritocchi alla macrostruttura dell’ente.
“Una macchina depotenziata dal punto di vista quantitativo, e organizzata con servizi doppi (Decoro Bellezza da una parte e Ambiente dall’altra devono spesso interpretare chi si occupa di cosa, e come articolarsi nelle decisioni e nelle realizzazioni) – commenta la consigliera dem -. Oppure con dirigenti a mezzo servizio su questioni topiche che si dividono in 50% per il controllo sull’Azienda Speciale o le partecipate e per il 50% del loro tempo al ripristino degli introiti da immobili comunali e impianti sportivi: come dire due dirigenze al prezzo di una. Oppure l’ufficio Antimafia in Comune (peculiarità tutta nostra) diretto da un dirigente ex art.110 comma 2 che, da un accesso agli atti, ha prodotto ciò che l’anno precedente era prodotto dalla segretaria generale (schede di controllo). Leggasi: paghiamo un nuovo dirigente per alleggerire il lavoro del segretario generale?”
Ma per Zuliani la questione non è solo quantitativa, riguarda anche il “benessere” organizzativo, quello che dovrebbe esistere in una casa comunale, all’insegna della partecipazione e condivisione. In piazza del Popolo “sembra essere diventato l’ultimo degli obiettivi”, sottolinea la capogruppo Pd.
“L’aria che si respira negli uffici è purtroppo peggiorata: il carico di lavoro è ulteriormente aumentato e il rallentamento su tutti i fronti è percepibile da tutti i cittadini”, afferma ricordando che la volontà di effettuare un’indagine sul benessere organizzativo fu approvata all’unanimità il 3 marzo 2019. Ne scaturì una delibera di giunta del primo aprile 2019 “che ha costituito un gruppo di lavoro Cug (Comitato Unico di Garanzia per le Pari opportunità, Valorizzazione Lavoro ecc…) con funzioni propositive (predispone piani di azioni positive per favorire l’uguaglianza sul lavoro tra uomini e donne), consultive (formula pareri su orari di lavoro, criteri di valutazione del personale ecc.) e di verifica (su azioni di contrasto al fenomeno del mobbing o su l’assenza di ogni forma di discriminazione nel luogo di lavoro ecc.)”.
“Forse si è confuso il ruolo assessorile con quello del Cug – afferma -: spero non si sia messo sulle spalle di questo organismo l’onere di ideare, predisporre e realizzare un’indagine sul benessere/malessere dei dipendenti: un gruppo che non è remunerato per questo lavoro che, ricordo, aveva assorbito molto delle energie del precedente assessore Costanzo. Entro 60 giorni doveva essere approvato il regolamento di questo Cug: né regolamento né alcuna indagine conoscitiva è stata prodotta. Forse si voleva affossare o mandare nel dimenticatoio questo tema e la stessa nuova amministrazione che aveva detto di voler valorizzare i dipendenti con un’indagine conoscitiva dei bisogni, criticità e punti di forza, può incolpare gli stessi dipendenti per non aver fatto qualcosa per loro stessi”.
“Ma noi siamo qui a ricordare gli impegni presi – conclude Zuliani – e a chiedere trasparenza e coerenza: personale ridotto all’osso (-39 in tre anni), nessuna analisi conoscitiva dei bisogni dei dipendenti, customer satisfaction promessa e mai realizzata. Il bilancio sul fronte del personale è purtroppo palesemente negativo”.
Intanto oggi in commissione Trasparenza torna il nodo delle progressioni economiche orizzontali del 22 maggio 2018: stato della procedura e criteri valutativi adottati. Il presidente Alessandro Calvi ha convocato per essere auditi l’assessore al personale, il vice sindaco Maria Paola Briganti, e il dirigente Quirino Volpe.