Cisterna, truffa online: paga 3 volte un telefono che non arriva

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Un uomo di Cisterna truffato con la vendita fittizia di un telefono Iphone per 400 euro. L’uomo, con una serie di raggiri, aveva versato 3 volte la somma, arrivando a pagare 1200 euro per un cellulare mai arrivato.

Per questo si è rivolto alla polizia e gli agenti della sezione Anticrimine del commissariato di Cisterna hanno individuato e denunciato il giovane truffatore. W.M. sono le sue iniziali, di Taranto. Ha soltanto 20 anni ma è già conosciuto alle forze dell’ordine per episodi simili.

Il truffatore seriale aveva pubblicizzato online l’offerta di vendita del telefono. Un cittadino di Cisterna, interessato all’acquisto aveva iniziato le trattative preliminari, versando poi la cifra pattuita su una postepay ricaricabile.

Il 20enne però aveva ricontattato l’acquirente riferendogli di aver avuto problemi con la carta, gli aveva inviato una nota di mancato incasso e storno fittiziamente predisposta e gli aveva fornito un altro accredito.

La vittima aveva così versato un’altra volta la somma, ma anche in questo caso il venditore aveva spiegato che c’erano stati problemi di ricezione nel versamento, insinuando anche che il compratore non fosse dotato di provvista o stesse tentando di ingannarlo, attribuendogli la colpa della mancata conclusione del contratto.

Durante la telefonata, il truffatore si era presentato come un maresciallo dell’Arma dei carabinieri in servizio ad Orvieto, lasciando intendere che avrebbe poi svolto accertamenti per appurare la condotta del compratore essendo in quel momento impegnato in pattuglia.

Per rendere ancora più credibile questa versione aveva fatto sentire in sottofondo comunicazioni radio tra pattuglie dell’Arma, probabilmente tratte da fiction televisive, ma del tutto credibili.

L’umo di Cisterna si è deciso a versare una terza volta la stessa somma. A quel punto ha perso il contatto con il ragazzo e si è rivolto alla stazione dei carabinieri di Orvieto. Qui ha capito di essere stato raggirato: già molte altre persone avevano chiamato i centralini della caserma per cercare il maresciallo che ovviamente non esiste.

Le indagini ed i riscontri incrociati sulle carte di credito fornite e sulle compagnie telefoniche utilizzate hanno permesso però agli agenti di risalire al giovane truffatore di Taranto.