I grillini e le cicale del meetup di Latina 5 Stelle sollecitano una nuova indagine per trovare la fonte di inquinamento delle falde acquifere di Borgo Sabotino, puntando il dito contro la vicina discarica di Borgo Montello.
“Dal momento che l’opinione pubblica è stata allertata e la questione riportata alla ribalta della cronaca – afferma Michela Zappullo in un articolo pubblicato sul sito del meetup -, si potrebbe facilmente confondere l’inquinamento da radioattività con l’inquinamento chimico da cloruro di vinile, composto che, come giustamente stabilito da Sogin, non rientra nelle sostanze impiegate nel ciclo industriale del reattore nucleare”.
Il consigliere regionale del M5S Lazio Gaia Pernarella – ricorda Zappullo -, insieme al collega Devid Porrello che siede in commissione Sanità, depositarono nel maggio 2014 una mozione in Consiglio affinché le zone comprese tra Borgo Montello e Borgo Sabotino venissero dichiarate a elevato rischio di crisi ambientale sulla base dei dati forniti dagli enti preposti. Già nell’agosto 2014 – ricostruisce sempre Zappullo -, la stessa Sogin, che aveva avviato nell’autunno 2013 un processo di monitoraggio chimico generale delle acque di falda che scorrevano sotto la centrale, diramò una nota stampa in cui avvertiva dell’anomalo rinvenimento di campioni con valori elevati, oltre la soglia ammessa per legge, del cloruro di vinile. Come a dire che ora si scopre l’acqua calda e il Comune e la Asl, dopo anni di ritardo, avvisano della contaminazione della falda acquifera di Borgo Sabotino. Sotto accusa il composto chimico clorurato. “Il composto imputato – aggiunge Zappullo – è il cloruro di vinile, gas utilizzato come mattoncino di produzione delle plastiche come il Pvc e con capacità di produrre effetti non trascurabili sulla salute degli esseri viventi che vi vengono esposti”. Da qui l’accostamento a Borgo Montello per la presenza della discarica: la presenza di cloruro di vinile è più associabile alle plastiche e alla loro degradazione.
“Il lavoro più difficile – sono sempre le parole di Zappullo – sarà proprio individuare la sorgente inquinante, perché definirà le responsabilità dell’inquinamento che ha portato a proibire l’uso di acqua di pozzo nella zona circostante il sito Sogin, visti i rischi creati per la salute pubblica. In attesa di vedere gli sviluppi di questa indagine di ricerca della sorgente, molto importante perché l’attuale normativa ambientale ha recepito il principio europeo del ‘chi inquina paga’, nasce spontanea una riflessione: prima che Sogin scoprisse questa preoccupante realtà, i cittadini del luogo erano già stati esposti, inconsapevolmente, a tale fattore ambientale di rischio per la loro salute? Una risposta che supplirebbe alla carenza di dati sulle analisi chimiche delle acque potrebbe arrivare proprio da un ‘focus’ della situazione epidemiologica della popolazione nelle zone ‘a rischio’ come Borgo Sabotino”.
Per evitare che le campagne di rivelazione epidemiologica subiscano la solita critica della mancata considerazione dei fattori culturali e dello stile di vita della popolazione osservata che incidono nella frequenza di alcune patologie, il meetup attraverso il contributo di Zappullo suggerisce un nuovo approccio che si basa sull’esame degli “animali da compagnia o da allevamento che insieme alla fauna selvatica sono esenti da stili di vita scorretti quali fumo, alcol, droghe o abitudini alimentari sbagliate, anzi sono ancora più inseriti nell’ecosistema naturale rispetto alla popolazione umana”.
“Uno dei principali compiti – è questa la considerazione finale – di un primo cittadino sarà quello di tutore della salute pubblica e degli interessi dei suoi concittadini. Come dovrebbe suggerire il buon senso, ma sopratutto come stabilito dal Tuel e dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie”.