Sono state pubblicate sul sito Fanpage.it le lettere scritte ai familiari e all’amante da Luigi Capasso prima di concretizzare il suo piano di morte. L’uomo il 28 febbraio 2018 prima ha sparato alla moglie, che si è salvata per un miracolo, e poi ha ucciso le figlie Alessia e Martina, di 13 e 9 anni.
Le lettere sono state pubblicate il giorno di San Valentino, perché Capasso – che aveva premeditato tutto lasciando ai destinatari somme di denaro, anche per i suoi funerali – aveva pensato di uccidere la sua famiglia già il 9 febbraio e proprio il 14. Per due volte aveva desistito, a suo dire per l’intervento (probabilmente involontario) della nuova compagna.
Nelle lettere appare evidente la premeditazione e anche una certa leggerezza nello spiegare cosa aveva in mente e che avrebbe, soltanto pochi giorno dopo, fatto. L’omicidio delle due bambine e della moglie viene sempre descritto come “l’ennesima cavolata”. Nelle missive anche il movente: “Lei mi ha fatto troppo del male e non riesco a perdonarla”.
Accusava sua moglie di adulterio, ma lui scriveva all’amante: “Carissima, io non sono stato forte da poter resistere. Ti giuro che ti ho amato e ti amerò sempre, sei una donna meravigliosa. Ti lascio un assegno di 6000 euro per la donna meravigliosa che sei”.
Tutti i messaggi, alla sorella e al fratello, ai genitori e all’amante, erano stati trovati dagli investigatori nella sua abitazione, accanto al letto in cui si era tolto la vita e dove è stato ritrovato insieme alla piccola Martina.
Al fratello il compito dell’ultimo atto di controllo su chi, invece, lo aveva sempre amato. “Se possibile devi fare l’impossibile per seppellirci tutti insieme e se qualcuno non è d’accordo sputalo in faccia”.
Nel giorno di San Valentino le lettere di qualcuno che spiega esattamente cosa non è l’amore. Non è controllo, non è possesso, non è avere una persona a tutti i costi, non è punire le tue bambine uccidendole perché – spaventate dal tuo comportamento – non ti vogliono vedere.
La violenza contro le donne continua senza tregua: tante troppe, quelle uccise per mano di mariti e compagni. Tante, sempre troppe, quelle che subiscono maltrattamenti tra le mura domestiche. Troppe ancora quelle che vengono stalkerizzate perché tentano di porre fine a una relazione.
Allora, anche nel giorno di San Valentino, spieghiamolo bene cos’è l’amore e insegniamo che può finire. Senza che questo debba diventare un dramma.