Il Consiglio comunale di Latina, oggi, ha ratificato una delibera di giunta di variazione di bilancio di 150 mila euro in favore del piano antenne e relativa mappatura delle fonti di emissione. Un passaggio complicato e pieno di polemiche sollevate dai gruppi di opposizione, perché i 150mila euro erano stati stanziati con un emendamento al bilancio, condiviso anche dal gruppo di maggioranza, per uno scivolo di alaggio da realizzarsi in prossimità della foce del Mascarello.
In particolare il consigliere Alessandro Calvi (Forza Italia), tra i proponenti dell’emendamento, ha fatto notare che la giunta ha stravolto una decisione del Consiglio comunale (assunta durante l’approvazione del bilancio) con una motivazione d’urgenza “che non c’è” e attraverso una “delibera di pasticciata” per la quale ha consigliato il ritiro. Calvi ha detto che non era chiaro se la variazione di bilancio serviva per un incarico o altro e che ad ogni modo, a suo dire, almeno una parte consistente della somma poteva essere destinata a altre soluzioni per la Marina, come ad esempio incrementando le risorse per il ripascimento, atteso che come era stato già segnalato in una precedente commissione il progetto di alaggio al Mascarello sarebbe stato “bocciato” dal Consorzio di bonifica.
Critica anche la consigliera Matilde Celentano (Fratelli d’Italia-Lista Calandrini) che pur essendo favorevole al piano antenne, e stupita del fatto che in tre anni e mezzo l’amministrazione in carica non è riuscita a farlo redigere, ha sottolineato come la variazione di bilancio andava a tradire le aspettative dei diportisti e degli operatori della Martina già danneggiati da altre situazioni. “Si è detto che tra le cause di impossibilità di realizzare l’alaggio vi sia il fatto che non sia stato ancora approvato il Piano di utilizzazione degli arenili. Un altro imperdonabile ritardo. Esiste la possibilità di realizzare scivoli mobili, come ho visto a Trieste”.
Più “distensiva” l’opposizione del gruppo misto, con il consiglieri Olivier Tassi e Salvatore Antoci, che pur contestando la modalità dell’urgenza in quanto “mancata programmazione” pur di tenere vincolati dei fondi sarebbe stato meglio spenderli per il Piano antenne necessario alla collettività. Antoci ne ha approfittato per chiedere al sindaco un’ordinanza anti telefonia 5G, al centro dell’allarme mondiale lanciato dagli scienziati.
L’assessore Roberto Lessio, chiamato in causa in merito alla variazione di bilancio, ha ripristinato la “o” al posto della “a” al Moscarello. Mascarello o Moscarello? L’interrogativo esploso ieri su Facebook ha preso parte anche al Consiglio comunale odierno, venendo sciolto dall’assessore all’Ambiente: “Si dice Moscarello”. A parte questo, Lessio ha detto che l’alaggio al Moscarello non è consentito “poiché il corso d’acqua, gli argini e la foce hanno una funzione esclusivamente idraulica”. “In quanto alla proposta di Celentano – ha aggiunto – di realizzare uno scivolo mobile, come avviene in altri luoghi in prossimità di porti, occorre stabilire se questa soluzione sia compatibile con il tratto in questione della nostra costa. La Provincia di Viterbo ha intrapreso la strada per un regolamento delle acque interne stabilendo quali canali e foci dichiarare per attività portuali o di ormeggio….”.