“Annalisa Comandini non resterà sola”. L’associazione nazionale di volontariato “I cittadini contro le mafie e la corruzione” interviene sull’incendio in danno della donna di Sabaudia, presidente del comitato di Bella Farnia, che nella notte tra sabato e domenica ha visto andare a fuoco la sua auto parcheggiava davanti alla sua abitazione.
Una minaccia di fuoco, per l’associazione “I cittadini”, rappresentata da Antonio Turri, Gianni Ciotti e Luigi Di Pace che affermano che la mafia “dei buoni a prescindere” colpisce Sabaudia.
“Annalisa Comandini – si legge in un comunicato dell’associazione contro le mafie -, da sola, contro il disinteresse di pezzi delle Istituzioni, da anni, denuncia come la criminalità organizzata, sempre più assimilabile nei modus operandi, a quella mafiosa, gestisce un territorio e una consistente parte della comunità di lavoratori stranieri, (la numerosa popolazione indiana), che vive in tutto il Basso Lazio e nell’area dei Monti Lepini. Grazie alle denunce scomode di Annalisa Comandini, vengono smascherati gli ‘struzzi’ che si annidano in vasti settori dell’intellighenzia conformista, delle paludi pontine. Con analisi e conoscenze superficiali o peggio interessate, si tenta da anni di manipolare una realtà fatta di sfruttamento delle centinaia di lavoratori extra comunitari, solo in parte addebitabile ad alcuni datori di lavoro italiani spregiudicati e con vocazione delinquenziale”.
“Spesse volte, come nel caso della ‘bidonville’ di Bella Farnia – si legge ancora -, i cittadini di origine indiana vengono assoggettati ad un vero e proprio regime di omertà e controllo da parte di personaggi della stessa nazionalità, non solo attraverso la pratica criminale del caporalato gestito, non poche volte, dagli stessi immigrati. Sarebbe giusto domandare le ragioni per le quali sia stato possibile regolarizzare il soggiorno delle decine di immigrati indiani che vivono ammassati in pochi metri quadri nelle ex residenze estive di quel territorio. Per far cessare le pratiche illegali di sfruttamento di centinaia di persone, oltre alle Istituzioni preposte, si dovrà agire con gli strumenti della denuncia e della protesta a disposizione dei cittadini, anche al fine di tutelare quanti, come nel caso, della signora Annalisa Comandini, non gettano la spugna innanzi i ‘boss’ delle criminalità etniche che vanno organizzandosi su quei territori”.
Ed ecco quindi che l’associazione non intende lasciare da sola la signora Comandi, proponendo l’organizzazione di una assemblea cittadina da tenersi nei prossimi giorni nella città di Sabaudia.
Anche il Movimento Cinque Stelle si è interessato al caso con un intervento del deputato pontino Raffaele Trano e con i cinquestelle locali che nella giornata di domani saranno presenti a Bella Farnia con un gazebo.