Saranno ascoltati martedì 3 testimoni della morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna, trovata in un immobile abbandonato in via dei Lucani, a Roma. Il giudice per le indagini preliminari Clementina Forleo, ha ritenuto, sulla base delle dichiarazioni del pubblico ministero, che aveva chiesto l’incidente probatorio il 30 settembre scorso, che “il differimento della prova testimoniale” al processo “potrebbe seriamente compromettere l’acquisizione e la genuinità della prova”.
Il gip evidenzia anche la morte di uno dei testimoni, avvenuta il 25 luglio scorso. Evenienza che rende ancor più necessario ascoltare gli altri presenti ai fatti di quel maledetto 18 ottobre 2018, quando più persone abusarono della ragazzina dopo averle dato un mix letale di farmaci e droga. L’incidente probatorio è stato chiesto anche e soprattutto perché alcuni testimoni sono stati picchiati dopo aver reso dichiarazioni accusatorie sugli indagati. Uno di loro è stato aggredito proprio la notte del 19 ottobre, nel parcheggio di piazzale Tiburtino, da un uomo africano e tre italiani, che gli avrebbero anche “sbattuto un sasso su un orecchio”.
I tre stranieri racconteranno quindi al giudice cosa hanno visto e sentito e la loro testimonianza sarà valida in sede dibattimentale, quando sarà incardinato il processo.
Quattro sono gli indagati per i quali il pm ha chiesto il rinvio a giudizio: il ghanese Yusif Salia, Mamadou Gara e Brian Minteh entrambi del Senegal e il nigeriano Chima Alinno. A vario titolo sono accusati di omicidio aggravato, violenza sessuale di gruppo aggravata dalla minore età della vittima, cessione di sostanze stupefacenti ad un minore e omissione di soccorso.