Sarà il dirigente della Polizia Locale Francesco Passaretti a firmare gli atti relativi alla difesa del Comune di Latina contro i suoi stessi avvocati. Lo stabilisce il decreto (38/2019) del sindaco Damiano Coletta.
La vicenda riguarda la causa promossa dai componenti togati dell’Avvocatura comunale, presso il Tar, per l’annullamento del nuovo Regolamento approvato dalla giunta municipale relativo al servizio Avvocatura. Un regolamento ritenuto lesivo dell’autonomia professionale e illegittimo nell’iter prescelto per la sua approvazione. Una storia che affonda nella vistosa falla apertasi a bordo del Comune del capoluogo pontino.
Al dirigente Passaretti l’onore di firmare la proposta della deliberazione di giunta per l’eventuale incarico di rappresentanza e difesa in sede giudiziale del Comune di Latina e relativa determinazione, atteso il conflitto di interesse dell’avvocato Francesco Di Leginio, coordinatore dell’Avvocatura per il quale normalmente passano tutte le proposte di deliberazione per la costituzione dell’Ente nei procedimenti giudiziari e relativi atti di incarichi legali. Di Leginio è parte in causa e il sindaco per il caso specifico lo sostituisce con Passaretti. Non fa una piega. Anzi sì.
A sollevare il conflitto d’interesse, ovvio quanto scontato da un punto di vista logico ma che per un’amministrazione pubblica necessità di formalità, è stata la segretaria/direttrice generale Rosa Iovinella. Il 28 giugno scorso, nella qualità di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ha comunicato al sindaco Coletta di ritenere sussistente il conflitto d’interesse dell’avvocato Di Leginio rispetto al procedimento de quo. Dunque, il decreto del sindaco per la sostituzione del coordinatore del’Avvocatura con il comandante della Polizia Locale e varie disposizioni per le dovute notifiche e trasmissioni, compresa quella alla segretaria/direttrice generale Rosa Iovinella.
Ecco che Iovinella spunta due volte, in questa storia legata al conflitto di Di Leginio. Al sindaco e alla stessa però deve essere sfuggito il fatto che al centro del ricorso al Tar, presentato dagli avvocati togati del Comune, Di Leginio in primis, ci sono anche e soprattutto gli atti che portano la firma della segretaria/direttrice generale, responsabile dell’anticorruzione, Iovinella. Ma allora, come poteva Iovinella sollevare il conflitto di Di Leginio? Non era in conflitto anche lei? E chi mai avrebbe potuto farlo al suo posto se è lei l’unica al timone?
Nel mirino del ricorso al Tar anche il dirigente del personale Quirino Volpe, a cui al pari di Iovinella è stata disposta la trasmissione del decreto sindacale di nomina di Passaretti.
Si consiglia la dotazione di una scorta di pop-corn in attesa del conferimento di incarico per la difesa del Comune contro gli avvocati comunali.