Chiuse le indagini sull’omicidio su Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna, trovata morta in un palazzo abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, a Roma.
Rischiano ora il processo 7 persone che la notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018 si trovavano con la minorenne nell’immobile. La Procura ha infatti chiuso le indagini, e ora il pubblico ministero si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per 5 extracomunitari, un cittadino italiano e una ragazza francese. I reati contestati sono, a vario titolo, di omicidio volontario, violenza sessuale, cessione e somministrazione di droghe a minori e spaccio di sostanze stupefacenti.
La 16enne era morta dopo aver assunto un mix letale di droghe e farmaci. Il 18 ottobre 2018 aveva chiamato la nonna dicendo che non sarebbe tornata quella sera. Il giorno seguente è stata ritrovata senza vita in via dei Lucani.
La ricostruzione delle sue ultime ore è stata affidata a chi come lei cercava sostanze stupefacenti, a chi l’aveva conosciuta in quel contesto e aveva cercato di aiutarla, senza riuscirci, a chi quell’immobile lo frequentava da tempo. E poi alle persone arrestate, 5 stranieri, che le avrebbero fornito le droghe e che poi l’avrebbero violentata approfittando anche del suo stato di incoscienza. Arrestato anche un italiano, che avrebbe fornito gli psicofarmaci, anche se non alla ragazza direttamente.
La morte,secondo quanto emerso dagli accertamenti, era arrivata per lei dopo 12 ore di agonia. Durante le quali sarebbe stata violentata da almeno quattro persone. I presenti non avrebbero chiamato i soccorsi quando si sono resi conto che la ragazzina stava molto male, per non avere guai. “Meglio lei morta che noi in galera” avrebbe detto uno degli arrestati.