“Allo stadio comunale di Latina il teatro dell’assurdo”. La consigliera comunale Giovanna Miele, questa mattina, ha presentato una richiesta di convocazione della commissione Trasparenza e fatto istanza di accesso agli atti sugli eventi annullati e quanto altro.
Lo scopo della consigliera, esponente di Forza Italia, è quello di comprendere cosa sia accaduto e cosa sta succedendo relativamente alla gestione dell’impianto sportivo comunale.
“L’amministrazione che decanta il rispetto delle regole e della trasparenza alla prova dei fatti dimostra che regole e trasparenza non sa nemmeno cosa siano – attacca la consigliere di opposizione -. Il caso dello Stadio Francioni è paradigmatico. Dal 2017 l’amministrazione comunale sembra non sia riuscita a farsi pagare il canone di concessione dalla società Latina Calcio e per questa ragione non c’è stato il rinnovo della concessione medesima. Ma se la concessione è scaduta, perché il privato ha ancora le chiavi della struttura e addirittura firma accordi per la cessione a terzi dello Stadio per far svolgere degli eventi? Siamo davanti al teatro dell’assurdo”.
La consigliera riferisce di lavori effettuati all’interno dello stadio, migliorie messe in campo dalla società Latina Calacio che ora vorrebbe uno sconto sul canone dovuto. “Ma questi lavori chi li ha autorizzati? È possibile fare lavori senza che il Comune ne sappia nulla?”, domanda Miele, aggiungendo che “l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Coletta è in stato confusionale”.
“Il sindaco e gli assessori non sanno quello che accade nella loro macchina amministrativa, non hanno il minimo controllo della città. Mi pare abbastanza evidente – afferma l’esponente di Forza Italia che è anche consigliere provinciale -. Con la richiesta di accesso agli atti voglio capire di chi siano le responsabilità di questa incresciosa vicenda. E in commissione Trasparenza mi auguro di avere delle risposte chiare, precise e puntuali da parte degli assessori, non i soliti abili dribbling”.
Il pressing di Miele affinché l’amministrazione chiarisca non vale solo per lo stadio comunale, ma per tutti gli impianti sportivi di proprietà dell’ente in attesa dei bandi per l’assegnazione.: “Dopo tre anni di annunci su regolamento e concessioni, l’amministrazione Coletta – conclude – naviga ancora a vista e gli effetti sono manifestazioni autorizzate senza che vi siano gli estremi per autorizzarli, società private che detengono le chiavi di strutture pubbliche e società sportive che attendono invano di sapere qual è il loro futuro e in quale impianto potranno giocare”.