No a Coletta ma neanche alla sua sfiducia.
Il Partito democratico di Latina, all’opposizione della giunta di Latina Bene Comune, boccia senza indugio l’operato dell’amministrazione comunale che “non ha saputo misurarsi con il governo della città” che necessita del miglioramento dei servizi e di progetti di sviluppo. Ma al contempo lo stesso partito non firmerà eventuali mozioni di sfiducia al sindaco Damiano Coletta e il perché è contenuto in una breve nota congiunta delle segreterie locali e provinciali e del gruppo consiliare, a firma di Alessandro Cozzolino, Claudio Moscardelli, Enrico Forte e Nicoletta Zuliani.
“Il Pd – si legge – non firmerà mozioni di sfiducia perché Lega e Fratelli d’Italia sono forze incompatibili nell’assise comunale di Latina con cui condividere atti in comune. Fratelli d’Italia ha fatto scempio del Comune di Latina per il modo disastroso di amministrare e per il legame con il clan Ciarelli-Di Silvio. La Lega , oltre all’ipotizzato legame con i clan, propone ogni giorno con linguaggio violento e cinico disvalori rispetto ai quali il Pd è radicalmente alternativo”.
Dunque, il Pd si pone con un evidente distinguo all’opposizione di Coletta rispetto alle componenti di destra. Opposizione che rivendica con forza (forse un messaggio rivolto anche a Carla Amici?) “il centro decisionale risulta accentrato sulla segretaria generale che ha svolto e svolge un ruolo politico improprio e senza precedenti“. Ancora un attacco a Rosa Iovinella, o meglio al suo potere incontrastato su sindaco e company mentre “l’abbandono o la sostituzione continua di assessori denota una scarsa tenuta politica della maggioranza”.
Il Pd guarda al prossimo futuro affermando di lavorare “ad un progetto alternativo per una guida nuova della città da troppo tempo priva di scelte adeguate al suo ruolo”.