C’è anche il valzer dei dirigenti all’interno del ricorso al Tar presentato dall’Avvocatura comunale contro il nuovo Regolamento del servizio approvato dalla giunta municipale di Latina.
Gli avvocati del Comune di Latina hanno chiesto al Tribunale amministrativo regionale l’annullamento delle tre deliberazioni di giunta, che hanno come proponenti il segretario generale Rosa Iovinella e il dirigente Quirino Volpe, responsabile del Servizio
Sviluppo e Gestione del Personale e dell’Organizzazione, nonché le note di questi ultimi redatte tra il 9 maggio e il 27 maggio scorso. Al di là delle eccezioni eccepite dagli avvocati pubblici inerenti la sostanza del Regolamento, considerato lesivo dei loro diritti e dei loro interessi, illegittimo sia nell’iter di approvazione che nei contenuti, “in contrasto con la legge professionale” per quanto attiene il trattamento retributivo eccetera, nel ricorso si sollevano dubbi sulla legittimazione funzionale del dirigente al personale sul quale i ricorrenti si riservano ogni verifica, contestazione e denuncia nella sede deputata.
Un passaggio sibilino che sembra rimettere al centro la questione dei dirigenti con contratto ex articolo 110 del Tuel, legato al mandato elettorale del sindaco, assunti per un servizio e poi spostati in altri ambiti amministrativi al pari dei dirigenti di ruolo.
Quirino Volpe, funzionario del Comune, è stato promosso “dirigente” per il Servizio Finanziario dell’ente a novembre 2018 e poi ai primi di dicembre sollevato dalle Partecipate, afferenti al Servizio Finanziario, per confluire alla fine alla dirigenza del Servizio al Personale. La domanda è: si può fare? I dubbi sulla legittimazione funzionale del dirigente al Personale sollevati dagli avvocati comunali nel loro ricorso al Tar non sono di poco conto poiché qualora avessero ragione significherebbe che tutti gli atti firmati dallo stesso dirigente in qualità di reggente del servizio al Personale sarebbero annullabili.
Il trasloco dei 110 da una parte all’altra dell’amministrazione non ha riguardato soltanto Volpe. Noto il pellegrinaggio dell’architetto Umberto Cappiello, ad esempio. Anche lui funzionario del Comune di Latina, promosso dirigente del servizio Urbanistica con un 110, poi trasferito alla Cultura, poi spacchettato alla Pubblica istruzione, poi smezzato di nuovo all’Urbanistica. Una tarantella che si innesta con una macrostruttura sempre in movimento all’interno della quale non si capisce più nulla.