C’è la scuola di piazza Aldo Moro al centro del caso espropri oggetto di indagine della Guardia di Finanza che venerdì scorso si è recata al Comune di Latina per l’acquisizione di atti amministrativi.
Il plesso scolastico è stato realizzato diverse decine di anni fa su un terreno espropriato ad un privato, senza però che il relativo iter fosse portato a conclusione. Un caso tra i tanti noti alla politica del capoluogo pontino, come ha ricordato questa mattina la consigliera comunale Nicoletta Zuliani del Partito democratico che più volte ha chiesto all’amministrazione di Latina Bene Comune di portare la “matassa” nella competente commissione.
La mancata conclusione dell’iter espropriativo grava interamente sulle casse del Comune per un importo di circa 11 milioni e 800mila euro. A tanto ammonterebbe la somma spettante al privato, con pronunciamento definitivo del giudice risalente allo scorso anno. Ma la delibera per il riconoscimento del debito fuori bilancio in Consiglio comunale non è arrivata.
Oggi la consigliera Zuliani parla apertamente di relazioni sugli espropri configuranti debiti fuori bilancio “rese da mesi indirizzate al presidente del Consiglio comunale (e quindi per tutto il Consiglio) che mai sono state comunicate ai consiglieri”.
Sulla scuola di piazza Moro l’ufficio comunale preposto avrebbe relazionato al Consiglio comunale, competente sulle decisioni in materia di espropri, indicando che sarebbe stato opportuno accantonare la somma al fondo rischi. La domanda è: nel bilancio di previsione 2019, approvato il mese scorso, c’è traccia delle somme per l’esproprio del terreno sul quale è stata realizzata la scuola?
Allo stato dei fatti il plesso comunale insisterebbe su un terreno privato. Quale destino dell’immobile?
Ci sono aspetti sui quali l’indagine dei finanzieri del comando provinciale di Latina potrebbe fare luce. Potrebbe chiarire, ad esempio, se la relazione affidata al presidente del Consiglio comunale e rimasta nel cassetto, come sottolineato oggi dall’esponente del Pd, abbia impedito la programmazione dei pagamenti da parte del Comune, favorendo la formazione di un bilancio, per così dire, più leggero, o se al contrario nulla risulta eccepibile. “Si è voluto nascondere questi numeri – ha chiesto oggi Zuliani attraverso una nota stampa – o si è voluto ignorarli per approvare il bilancio e tirare avanti ancora un anno?”.
La grana degli espropri è scoppiata, nel bel mezzo di una delicata indagine delle Fiamme gialle.