“Siamo in attesa di sapere dalla Sogin se il ponte sul Mascarello debba essere demolito e ricostruito antisismico oppure se sia possibile recuperarlo con opere di manutenzione”. Lo ha detto questa mattina Emilio Ranieri, assessore del Comune di Latina, con delega ai lavori pubblici, decoro e manutenzioni, in risposta all’interrogazione dei consiglieri Salvatore Antoci e Olivier Tassi del gruppo misto sulla sicurezza dell’infrastruttura.
La comunicazione attesa da Ranieri doveva arrivare entro la fine di aprile, come riferito dalla stessa Sogin nel corso di una commissione consiliare di qualche tempo fa, quindi è possibile che arrivi nell’arco di pochi giorni. Ma proprio in merito a questo punto i consiglieri interroganti, per intervento del solo Antoci, si sono dichiarati insoddisfatti: “E’ il Comune che deve stabilire cosa sia più opportuno fare e dirlo alla Sogin, non è possibile che il Comune accetti supinamente quello che dice la Sogin dice di dover fare”.
Come è noto il Comune di Latina, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e la segnalazione che l’assessore Ranieri ha fatto al Provveditorato interregionale delle opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna relativa alla priorità di interventi di manutenzione sul ponte Mascarello, ha accettato il “soccorso” della Sogin per opere da realizzare con un contributo di 600mila euro a compensazione ambientale per la presenza dell’ex centrale nucleare di Borgo Sabotino.
L’assessore nel corso dell’odierno question time ha ricostruito la storia del ponte, anzi dei ponti di Latina, passati nel 2004 dalla competenza della Provincia di Latina al Comune di Latina, facendo notare che non è solo quello sul Mascarello a preoccupare. Ad ogni buon conto Ranieri ha riferito che l’ordinanza per il senso unico alternato e il divieto di transito per carichi superiori a 2,5 tonnellate è vigente dal 2010 e che in nove anni poco è stato fatto per il ponte sul Mascarello. Ha riferito anche che il certificato di idoneità statica rilasciato nel 2017, limitatamente ai soli carichi verticali, è scaduto a gennaio di quest’anno e che al momento è in corso una nuova verifica. Verifiche che saranno estese anche ad altri ponti, come quello di via Epitaffio sul canale delle Acque Media, non appena si avrà la disponibilità finanziaria.
Per quanto riguarda la presenza di persone e mezzi sotto il ponte, come segnalato nell’interrogazione, l’assessore Ranieri non è voluto entrare nel merito visto che la zona è già off-limits e che sussiste il divieto. Altro dettaglio emerso dall’interrogazione dei due consiglieri del gruppo misto era la segnaletica poco visibile del divieto di transito sul ponte per i mezzi di carico superiore a 2,5 tonnellate. Ranieri ha detto in aula che segnalerà questa circostanza all’ufficio mobilità per i dovuti provvedimenti.
Antoci, a fine intervento dell’assessore Ranieri, oltre a contestare la piena “delega” alla Sogin ha voluto sottolineare che il fatto che il ponte ad oggi abbia una certificazione scaduta non sia una gran cosa e che per quanto riguarda le altre accortezze il Comune non dovrebbe limitarsi al solo adempimento burocratico – affissione di un cartello – ma dovrebbe impegnarsi di più per far rispettare eventuali divieti.