“La scuola materna di via Pantanaccio, a Latina, è ancora chiusa e abbandonata nel degrado”. La Lega non ci sta e si schiera dalla parte delle famiglie che subiscono il disagio.
“Era lo scorso febbraio quando, con un’ordinanza il sindaco Coletta, aveva disposto ‘nuovamente’ la chiusura della scuola del Pantanaccio per inagibilità a causa di infiltrazioni d’acqua presenti nel soffitto. Esattamente un anno prima l’edificio scolastico era stato oggetto di un intervento di integrale rifacimento delle opere di impermeabilizzazione, con conseguente chiusura della scuola.”, dichiara Vincenzo Valletta, componente del direttivo comunale della Lega
“I lavori eseguiti nel febbraio 2017 però furono eseguiti in maniera grossolana – continua l’esponente politico – tant’è che a distanza di un anno, il personale del Servizio Manutenzioni Edifici Scolastici , dopo il sopralluogo effettuato sul lastrico solare della Scuola Materna, ha confermato la presenza delle situazioni di anomalia dei lavori eseguiti ed in particolare, la presenza di distinti e diffusi fenomeni di dissaldamento della guaina e di distacco della stessa dal piano posa e, in conseguenza dei quali, all’interno dei locali della scuola, la presenza di infiltrazione d’acqua piovana che ha interessato, oltre ai soffitti e controsoffitti, anche l’impianto elettrico a servizio dell’edificio”.
“A nulla sono valse le promesse dell’Assessore all’istruzione Gianmarco Proietti rilasciate alla stampa il 4 settembre scorso con le quali assicurava che entro il 12 settembre i lavori di impearbilizzazione sarebbero stati terminati – afferma Valletta – Presenteremo un interrogazione in Consiglio Comunale, i genitori dei bambini dirottati presso la scuola primaria del Gionchetto sono ancora in attesa di soluzione definitiva e sono stanchi delle false promesse”.
“Dopo otto mesi l’Amministrazione comunale ha il dovere di ripristinare un servizio primario per la cittadinanza e quantomeno, con l’anno scolastico abbondantemente iniziato, illustrare lo stato dell’arte. Una scuola chiusa – conclude Valletta – suscita sentimenti di tristezza e rassegnazione, emozioni che purtroppo i cittadini di Latina sono ormai abituati ad avvertire da troppo tempo”.