Bagarre in Consiglio comunale a Latina. Dopo il mancato raggiungimento del numero legale andato in scena ieri, l’assise è tornata a riunirsi oggi in seconda convocazione per l’approvazione di ben 12 punti all’ordine del giorno. Cinque gli assenti tra i consiglieri di Lbc (Olivier Tassi, Valeria Campagna, Luisa Mobili, Maria Grazia Ciolfi e Massimo Di Trento), due tra l’opposizione (Giorgio Ialongo ed Enrico Forte). Dopo l’approvazione da parte della sola maggioranza di alcuni debiti fuori bilancio, tra cui quelli relativi all’Atral, ex gestore del servizio di trasporto pubblico locale, e del nuovo Regolamento per i centri anziani, passato all’unanimità”, erano previste che fossero discusse la proposta di deliberazione riguardante i nuovi indirizzi urbanistici e quella sulla revisione del contratto di Abc. A sorpresa però il capogruppo di maggioranza Dario Bellini ha chiesto che fosse messa ai voti un’inversione del punto all’ordine del giorno, anticipando la mozione (ultimo punto all’ordine del giorno) contro il decreto legge sicurezza e immigrazione ai temi caldi del Consiglio: urbanistica e Abc. Apriti cielo. Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha fatto notare al presidente del Consiglio comunale Massimiliano Colazingari che aveva sempre posto le mozioni dopo i deliberati, accusando Bellini di non aver chiesto una conferenza capigruppo per poter condividere questa incomprensibile necessità di anteporre la mozione a urbanistica e Abc. “Prima gli Italiani”, ha esordito il leghista Matteo Adinolfi dopo aver fatto notare che il decreto, oggetto della mozione, era già passato al Senato e che oggi stesso sarebbe stato approvato anche dalla Camera. “Prima gli Italiani, parliamo di Abc e urbanistica che riguardano il nostro territorio e non perdiamo tempo con questa mozione che serve solo a farsi un po’ di pubblicità”, ha detto Adinolfi. Mentre il nuovo leghista Massimiliano Carnevale ha aggiunto che la mozione in effetti non avrebbe fatto in tempo ad arrivare neanche a Borgo Piave. Il tutto tra grida ed espressioni forti, da una parte all’altra dell’emiciclo con un Bellini pronto a ribattere con veemenza agli oppositori fino a diventare rosso paonazzo. “La mozione serve anche alla nostra città”, ha gridato il capogruppo Bellini. Un quarto d’ora di delirio, poi la sospensione della seduta da parte del presidente Colazingari che ha indetto una conferenza capigruppo. Si tornerà in aula alle 17.