Illustrato oggi in commissione Ambiente, presieduta da Dario Bellini, il progetto di restyling del giardino di piazza del Popolo, redatto dall’architetto Armandina Antobenedetto e donato al Comune di Latina che lo ha formalmente accettato, al valore simbolico di 1.500 euro, con atto di giunta numero 317 del 28 agosto 2018. In verità oggi in aula è stato illustrato un elaborato autorizzato il 5 luglio 2018 dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio recante firma e timbro del progettista e degli uffici comunali per le opere di protezione temporanee delle aiuole per permettere la crescita delle piante di mirto.
Il punto all’ordine del giorno era stato richiesto dal consigliere Matteo Coluzzi. A riferire sull’argomento è stato il funzionario comunale Raffaele Feliciello, molto esperto di botanica, attualmente in forza presso il servizio Qualità urbana e bellezza. Il progetto prevede la realizzazione di siepi alte una quarantina di centimetri grossomodo in luogo delle attuali aiuole verdi. A protezione delle siepi sarà installata una leggera staccionata in ferro, non più alta di mezzo metro, fino a quando i cespugli impiantati non avranno raggiunto l’altezza e consistenza indicata nel progetto. Previsto un tempo di tre anni, durante i quali il giardino potrà essere attraversato soltanto lungo la croce che incontra la fontana con la palla. Gli altri quadranti resteranno interdetti fino a quando non sarà rimossa la staccionata. Il funzionario Feliciello ha detto che comunque, per la piantumazione delle essenza saranno necessari una trentina di giorni. “Si tratta di un investimento importante, piante fitte già alte una ventina di centimetri”, ha spiegato Feliciello chiarendo anche che rispetto al progetto originale della piazza ci sono le siepi esterne che rappresentano una soluzione funzionale all’attraversamento della piazza.
A margine della commissione il consigliere Coluzzi ha riferito di essere un po’ perplesso rispetto all’iter scelto per il restyling della piazza. “Mi aspettavo – ha commentato – che potessimo discutere più approfonditamente dell’intervento proposto rispetto al disegno originale di Pierluigi Bossi, in arte Sibò. Mi chiedo – ha aggiunto – se l’elaborato che ci è stato illustrato oggi sia conforme al progetto donato al Comune”. Il giovane consigliere ha preannunciato una richiesta di accesso agli atti, atteso che alla delibera del 28 giugno 2018 non è allegato il progetto dell’architetto Antobenedetto, atteso che il nulla osta della sovrintendenza è antecedente all’accettazione del progetto da parte della giunta, atteso che ancora non risulta all’albo pretorio la delibera di approvazione del progetto esecutivo e relativi computi di cui oggi si è accennato in commissione per l’apertura del cantiere.
Intanto gli altri argomenti previsti oggi in commissione Ambiente sono stati rinviati alla prossima seduta. Si tratta della proposta di realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti organici di proprietà pubblica e della determina regionale del 6 settembre scorso per nuove tipologie di capping degli invasi Indeco della discarica di Borgo Montello. La consigliera Nicoletta Zuliani ha chiesto al presidente Bellini di voler inserire all’ordine del giorno delle prossime riunioni la questione degli indennizzi ai cittadini di Borgo Montello per la presenza della discarica in modo da poter vedere a che punto è l’iter.