Per la prima volta in territorio pontino viene riconosciuta l’esistenza di un’associazione mafiosa autoctona, non legata a gruppi criminali siciliani, calabresi o campani. Si tratta del clan Di Silvio operante a Latina e oggetto di una vasta operazione della Polizia di Stato, in campo 250 agenti, per l’esecuzione di 25 arresti per traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, violenza privata, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reati elettorali, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Le indagini che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare che colpisce anche sette donne, una delle quali ai vertici del clan, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. L’inchiesta è partita dalle dichiarazioni del pentito Renato Pugliese.
Nel provvedimento cautelare vengono contestati anche reati elettorali previsti dal Codice Antimafia. “Gli autori delle numerose estorsioni – fanno sapere gli inquirenti – , effettuate con metodi particolarmente violenti e vessatori, come avviene nelle mafie tradizionali, spendevano sempre il nome dei Di Silvio per amplificare il potere di intimidazione, ovvero il riferimento alla destinazione del denaro richiesto al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie, o ancora richiamando episodi cruenti risalenti alla guerra criminale del 2010, quando le famiglie Rom si imposero sui altri gruppi criminali”.
I dettagli dell’operazione partita dal quartiere di Campo Boario, denominata Alba Pontina, saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 11 presso l’Ufficio Relazioni Esterne del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in Via Agostino De Petris 95. Sull’account facebook Polizia di Stato dalle ore 11 verrà trasmessa la diretta della conferenza.