“Ciao Matteo, mi dai il tuo numero di telefono? Perché, sai, io quella cosa dell’art bonus la voglio fare davvero. Mi sono stancato di vedere le transenne attorno alla Famiglia Rurale. Mi piange il cuore. Ho il timore che un giorno o l’altro finisca a terra, irrimediabilmente”. Sono le 10.50 di oggi. Matteo è Matteo Coluzzi, il giovane consigliere comunale di Latina, che ieri ha partecipato attivamente al convegno sull’urbanistica di Latina con il professor Pier Luigi Cervellati, accolto come una star. L’urbanista gentile che avrebbe voluto rifondare la città di Latina.
Coluzzi, legato al professore bolognese per motivi di studi, si è svegliato presto per accompagnarlo a Roma dove lo attendeva il treno per il rientro nella sua città. Un gesto di cortesia, a fronte del “disturbo” arrecato per averlo invitato all’evento organizzato dall’associazione “Centro studi città pontine”. E’ andato a Roma ed è tornato subito a Latina perché alle 11 voleva essere presente ad un altro appuntamento, la presentazione del comitato, presieduta da Emilio Andreoli, per la tutela del centro storico di Latina, e poi ancora alla commissione Cultura.
Fa caldo, mancano pochi minuti all’appuntamento con Andreoli. E allora il consigliere va al bar più vicino al Museo della Terra Pontina a prendere una bottiglietta d’acqua. Si intrattiene a sfogliare i giornali, vuole leggere di Cervellati a Latina. Ma il suo conoscente che stava uscendo lo nota e torna indietro. “Ciao Matteo, mi dai il tuo numero di telefono?”. Coluzzi, assolve volentieri alla richiesta. Uno dei gruppi scultorei di piazza del Quadrato potrebbe essere salvata. L’interlocutore spiega che non sa come deve fare per contribuire alla conservazione del patrimonio della città. Il giovane consigliere ha poco tempo per spiegare la procedura, che comunque va attivata presso l’ufficio competente del Comune. “Ciao Matteo, grazie. Poi ti chiamo così mi spieghi bene”.
E’ passato oltre un anno da quando la giunta municipale ha approvato la delibera di adesione all’art bonus, un sistema di incentivo che consente un beneficio fiscale del 65% sulle erogazioni liberali in denaro a sostegno del patrimonio culturale. Nelle lista degli interventi urgenti stilata dall’amministrazione comunale, a cui poter far fronte grazie al contributo di donazioni da parte dei cittadini, con la procedura dell’art bonus, anche la Famiglia Rurale di Egisto Caldana (1932) collocata su un edificio di piazza del Quadrato. Ma poca evidenza e promozione sarebbe stata fatta. Lo hanno evidenziato anche gli esponenti del nuovo comitato, nel corso della loro presentazione al Museo della Terra Pontina, senza alcun condizionamento. Certo non potevano sapere dell’incontro, del tutto casuale, tra il consigliere Coluzzi e il suo conoscente desideroso di contribuire al restauro della Famiglia Rurale.