Ci risiamo. La Buona Scuola continua a creare problemi in tutti i campi. Sia didattico che organizzativo. E le polemiche sui processi che la legge 107 ha innescato non mancano, tanto che in molti ne chiedono addirittura l’abrogazione. Solo così, dicono, la scuola potrebbe riacquistare il suo ruolo fondamentale, che è quello di istruire. Ora a complicare le cose ci si mette anche l’Inps, che già da fare ne ha di suo, ma che la 107 del 2015, la Buona Scuola, ha oberato con altri impegni: il conteggio in tempi certi, dei docenti che sono andati in pensione da comunicare quanto prima all’Ambito Territoriale Provinciale ( ex Ufficio Scolastico Provinciale e a sua volta ex Provveditorato, un bel gioco davvero cambiare nomi e sigle ). Ecco questa comunicazione che non è ancora avvenuta, sta mettendo in difficoltà insegnanti e istituti. La denuncia arriva da Patrizia Giovannini, coordinatore provinciale del sindacato scuola della Gilda. La situazione degli organici di diritto della provincia è a rischio, denuncia, e i soprannumerari determinati dal calo di natalità registrato nella scuola dell’ infanzia e primaria e dal dimensionamento di alcuni istituti, soprattutto Montessori/Milani di Terracina, potrebbero trovare ricollocazione per compensazione sui posti che dovrebbero liberarsi con i pensionamenti, che sono decisamente aumentati nel numero, oltre una settantina per esempio nella primaria, ma che a causa della mancata validazione e comunicazione dell’INPS, che non ne ha ancora completato la lavorazione, non saranno disponibili in tempo per le operazioni di mobilità del personale .
Ritardo che provoca ritardo. Una bella lotta tra istituzioni pubbliche che peserà sulle spalle degli insegnanti che aspettano da anni un trasferimento.
L’INPS, tra l’altro anch’esso sottodimensionato, dice la sindacalista, avrebbe dovuto concludere l’operazione e la lavorazione di tutte le pratiche e relativa comunicazione all’Atp entro il 15 maggio. Ma non è stato così. Per cui è stata concessa una piccola proroga di pochi giorni. La data del 15 però non è a caso. L’ufficio scolastico una volta inseriti i dati al sistema centrale, avrebbe avuto contezza di tutti i posti utili per poter procedere alla mobilità del personale docente di scuola dell’infanzia e primaria.
Un danno assoluto per i tanti insegnanti soprannumerari che aspettavano di ricollocarsi. Non solo. Ma una vera doccia gelata si è abbattuta su quelli che hanno acconsentito all’obbligo di spostarsi a insegnare fuori provincia e che attendono da anni di essere ricollocati . Per questi che hanno subito “ gli effetti del famigerato algoritmo prodotto dalla fase C della Buona Scuola”, il rientro sarà davvero improbabile. Già. La legge ha diviso gli insegnanti in Fase Zero, Fase A, B e C. A quest’ultima appartengono docenti non di ruolo iscritti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie del concorso che non hanno avuto una proposta di nomina nelle fasi precedenti.
Questo per la scuola dell’infanzia e la primaria . Ma la secondaria? “Rispetto alla scuola secondaria ,l’Inps pare non abbia neanche iniziato la lavorazione delle domande, sottolinea la Giovannini, per cui per questi , sia pur non interessati da contrazioni di alunni, la situazione si prospetta ancora più confusa e complicata”.
Ecco dunque. “La ’Buona scuola invece di migliorare, ha peggiorato tutta l’ impianto organizzativo scolastico, spostando, spesso senza criterio né adeguata formazione, le competenze ad altri comparti, lontani e slegati dalle problematiche e dalle tempistiche della scuola”, denuncia ancora la sindacalista,
Più danni che benefici, dunque. Si sente pertanto la necessità “che siano ripristinate le competenze agli uffici territoriali e provinciali, poiché più vicini alle peculiarità geografiche proprie dell’offerta formativa e del sistema scolastico provinciale”.
Qualcosa di positivo però lo possiamo segnalare, dice Patrizia Giovannini. Nell’ultima riunione tenuta in ATP con tutte le organizzazioni sindacali è emerso “il consolidamento di tutti gli organici dei posti comuni alla situazione di fatto dello scorso anno, e della concessione di un nuovo corso di indirizzo musicale, che secondo le
domande presentate e il primo criterio stabilito della copertura territoriale, sarà molto probabilmente assegnato al comune di Sermoneta.”