Hanno deciso di abbandonare l’aula, esprimendo in una nota congiunta tutto il loro disappunto per una condotta ritenuta irriguardosa da parte di un esponente della maggioranza che in quel momento rappresentava la massima autorità tra i presenti. I consiglieri di opposizione Andrea Marchiella, Massimiliano Carnevale, Matteo Coluzzi e Giovanna Miele hanno voluto raccontare quanto accaduto questa mattina presso il Comune di Latina, nel corso della seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Trasporti. Coordinava la riunione il più anziano di voti tra i presenti, il consigliere di Lbc Dario Bellini. Si stava trattando uno dei due punti all’ordine del giorno, il regolamento per l’installazione delle cosiddette “foto trappole”, dispositivi utili a monitorare e prevenire i casi di conferimento selvaggio dei rifiuti.
“Al culmine di un’accesa discussione con il consigliere Matteo Adinolfi, il presidente Dario Bellini ha improvvisamente disattivato il dispositivo di registrazione audio e si è allontanato dalla stanza. Anche volendo sorvolare sulla mancanza di autocontrollo, di educazione e di rispetto nei confronti dei presenti, non possiamo non evidenziare la gravità di questo comportamento a livello puramente politico e istituzionale: abbiamo assistito con stupore e rammarico ad un gesto del tutto arbitrario che sminuisce i principi basilari della democrazia. Forse Bellini non conosce l’importanza di quel registratore, utilizzato ormai per prassi in sostituzione dei verbali da redigere a mano. Ed evidentemente Bellini ignora, o finge di ignorare, il comma 3 dell’articolo 10 del Regolamento per il funzionamento delle Commissioni Consiliari: ‘Le decisioni della Commissione sono valide allorché abbiano riportato la maggioranza assoluta dei votanti’. Interrompere o sospendere la seduta doveva essere una scelta da adottare insieme ai presenti, o quantomeno in accordo con gli altri esponenti di Lbc, a loro volta letteralmente ignorati dal ‘più anziano di voti’. Quanto accaduto rappresenta dunque un inaccettabile abuso di potere, un vero e proprio attacco alle istituzioni compiuto anteponendo immotivati capricci alle regole che le disciplinano. Per tali motivi abbiamo deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta: non possiamo tollerare certi comportamenti, la città deve conoscere il prepotente e irrazionale modus operandi di chi la sta amministrando!”