Dopo due romanzi, il terzo libro di Maurizio Valtieri, è un’antologia di racconti: «Confini di Pelle» pubblicato dalle Edizioni Croce di Roma. Sono otto le storie con cui lo scrittore di Nettuno narra i conflitti umani, raccontandoli ovviamente dal suo punto di vista.
«In “Confini di Pelle” l’autore – scrive il poeta Antonio Veneziani nella prefazione – ci conduce in una estraniante realtà quotidiana, dove appare evidente come l’umanità abbia perso totalmente la sua unità di specie. Abbandonato il mondo animale propriamente detto e non avendo mai raggiunto la comunione con il divino, gli esseri umani giacciono in un limbo di non-appartenenza, in cui ognuno è un universo a sé e l’altro è un diverso che va tenuto a distanza, ignorato o combattuto oltre ogni ragionevole buonsenso. Siamo mondi – sottolinea Veneziani – racchiusi dentro il limite ultimo che è la nostra pelle; fuori altri mondi, altri confini di pelle, che, a causa dell’uso smodato delle nuove tecnologie, non ci è più neanche necessario sfiorare. Il vero contatto- conclude Veneziani – non è più un’abitudine e molti ne hanno perso anche il controllo, tanto che troppo spesso la violenza sembra essere la modalità ultima per concepire un qualche confronto con il prossimo».
Il bullismo, la fuga dalla guerra, la violenza sulle donne, i carcerati, gli attentati, il tradimento, il diverso e la follia: questi i fenomeni sociali che Valtieri affronta. E lo fa analizzandoli anche a livello psicologico. «Mi sono ispirato – precisa lo scrittore di Nettuno- ad alcune teorie della psicologia trans personale, secondo la quale l’uomo traccia delle linee reali e immaginarie, le quali divengono subito confini tra ciò che è dentro (dive siamo noi) e ciò che è fuori e da cui si generano i conflitti. La pelle del nostro corpo rappresenta il confine estremo tra noi e il resto dell’universo e l’individualismo che ne consegue ci parla, nel migliore dei casi, quasi a rimanere indifferenti nei confronti dei problemi altrui». È vero che i personaggi narrati da Valtieri sono frutto della sua immaginazione, ma è altrettanto vero che sono reali, umani. Personaggi capaci di coinvolgere il lettore e allo stesso tempo farlo riflettere. Questi i suoi due romanzi: «120» (Edizioni Teke e per la versione e-book Lettere Animate Editrice) e «L’albero dei rosari» (Diamond). Maurizio Valtieri è docente presso il Dipartimento di italianistica del Pantheon Institute di Roma, in programmi per Penn State University e Tulane University. Ha tenuto corsi per Woodbury University e Kenyon University. Inizia a scrivere in qualità di autore teatrale. L’opera più significativa rappresentata è «Solitudini, Luigi Tenco e Dalida», a Roma presso il Teatro Greco.