“Una risposta alla criminalità, una risposta ai cittadini. E’ la risposta di uno Stato che è presente, coordinato e concorde alle azioni di contrasto alla criminalità”. Carmine Mosca, dirigente della Squadra Mobile di Latina, ha commentato in questo modo la brillante operazione effettuata insieme ai carabinieri della Compagnia del capoluogo pontino che ha portato ieri all’arresto di tre persone, tutte già note alle forze dell’ordine, che si stavano preparando ad un colpo in banca, ai danni della filiale della Banca popolare di Milano presente a Marino (Roma), in località Frattocchie. Nel carcere di Velletri sono finiti due latinensi, Marco Ranieri di 52 anni e il 27enne Cristian Caloroso, e Vito Franceschetti, 55enne originario di Palermo ma orbitante da anni tra Roma e Pomezia. Sono stati fermati nella flagranza di reato e sono accusati di tentata rapina aggravata.
L’operazione è maturata nell’ambito di un servizio di pedinamento, posto in essere a seguito della recrudescenza dei reati contro il patrimonio ed in particolare contro le rapine a mano armata, a carico dei principali sospettati dei colpi messi a segno a Latina da agosto a novembre scorsi. Polizia e Carabinieri, come emerso in un recente coordinamento del comitato provinciale dell’ordine e la sicurezza, si stavano incrociando nelle investigazioni e hanno quindi deciso di proseguire insieme. Ieri la svolta fuori provincia.
Ranieri e Caloroso, secondo le investigazioni, si sarebbero incontrati a Pomezia con Franceschetti e insieme a bordo di un’auto si sarebbero recati a Marino, in località Frattocchie, fermandosi in uno spiazzo davanti ad esercizi commerciali, l’ufficio postale e la filiale della Banca popolare di Milano. Uno dei tre scende dalla macchina e si reca in banca. Un “segnale” importante per gli investigatori che lo interpretano come un “sopralluogo”. Il gruppo riparte facendo un largo giro per i Castelli e quando tornano a Pomezia si recano in un parcheggio delle case Popolari per prelevare un’auto, una Fiat Punto, che poi risulterà rubata. Si separano: Ranieri e Franceschetti salgono sulla Punto e si dirigono verso Marino; Cristian Caloroso con una Bmw resta indietro e si parcheggia di taglio ai margini della Nettunense con il “muso” verso la strada. “E’ pronto alla fuga dopo il colpo in banca”, sospettano gli investigatori della Squadra Mobile e dei carabinieri del Norm della compagnia di Latina che in stretto contatto con la Procura di Velletri decidono di intervenire bloccando ed arrestando i tre sospettati. Nelle due auto sono stati trovati diversi passamontagna, taglierini intonsi, guanti di lattice, e una finta bomba a mano, modello Mk2. Il tutto viene posto sotto sequestro insieme a tre telefoni cellulari in uso agli arrestati e alcune dosi marijuana trovata nel giubbotto di Caloroso. Nel corso delle perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei tre uomini fermati, carabinieri e polizia trovano una foto di Franceschetti ritratto insieme al “er Canaro” della banda della Magliana.
Questa mattina i dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, oltre al vice questore aggiunto Carmine Mosca, dirigente della Squadra Mobile di Latina, anche il vice dirigente della Mobile Roberto Graziosi, il tenente colonnello Pietro Dimiccoli del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri, i luogotenente Vitantonio Di Muro per la Compagnia di Latina, diretta dal maggiore Carlo Maria Segreto, e Salvatore Barbagallo, comandante del Norm di Latina.
I servizi di pedinamento, che hanno portato ai tre arresti, hanno preso il via a seguito delle rapine commesse il 22 agosto ai danni del bar della stazione di servizio Tamoil e il 26 agosto ai danni della sala-giochi di via Le Corbusier. I servizi di pedinamento sono stati intensificati a Latina a partire dalla rapina messa a segno alla slot del Piccarello. Seguendo i movimenti dei “soliti ignoti” la polizia aveva fermato Christian Santucci che insieme ad altri due uomini aveva preso la Pontina dirigendosi a Pomezia: in auto un passamontagna, un coltello e guanti di lattice. Santucci non sarà arrestato in quella circostanza ma a Nettuno per rapina ai danni del titolare del ristorante “Officina del pesce” che stava depositando in banca 3.000 euro.
Il tenente colonnello Dimiccoli, al termine della conferenza stampa, ha segnalato l’importanza della collaborazione tra le diverse forze dell’ordine: “Dopo il risultato di questa operazione faremo in modo che le nostre forze si uniscano ancora di più. Noi ci siamo e i reati li valutiamo tutti”.