Il Comitato Metro Bugia ha inviato all’ingegnere Stefano Giovenale il proprio dossier relativo al progetto della metro leggera di Latina sul quale è in corso un contenzioso milionario tra il Comune e la società Metrolatina. Lo scopo dell’iniziativa è quella di mettere a disposizione del professionista, nominato dall’amministrazione comunale in carica quale consulente tecnico di parte per la causa pendente presso il Tribunale delle imprese di Roma, tutta la documentazione raccolta dal comitato in questi dal 2007 ad oggi. Comunicati, studi, segnalazioni, protocolli, denunce, “dalla quale si può ripercorrere l’intera storia della metro”, una ricostruzione “utile” al lavoro a cui è chiamato Giovenale. “Riteniamo ci sia praticamente tutto ciò che si deve sapere tutto – scrive il presidente Massimo De Simone in una lettera di accompagnamento del dossier inviato ieri al Ctp – e crediamo possa esserLe di gradimento e di aiuto per affrontare il Suo gravoso incarico”.
Il comitato, in questa fase, segnala che il Tribunale delle Imprese di Roma, ove pende il contenzioso milionario con Metrolatina, ha ampliato i quesiti per meglio definire il ruolo che il Ministero del Trasporti e delle Infrastrutture ha avuto nella vicenda.
“Il Cipe – ricostruisce il comitato in una nota stampa di oggi – ha finanziato con soldi pubblici un’opera manifestamente irrealizzabile (il primo Sal è stato pagato), fino a quando questo comitato non ha inviato al Ministero esaustiva documentazione sulla vicenda, a cui è seguita l’interruzione del finanziamento. Ricordiamo che, oltre alla disattenzione sulla irrealizzabilità della metro dovuta ad entrate previste nel Pef ma di fatto inesistenti relativamente alla gestione, c’è ben altro. La legge quadro sui lavori pubblici e il successivo codice appalti stabiliscono, infatti, che ‘un’opera non inserita nell’elenco annuale del Comune non può essere realizzata e in più che, ‘i lavori non ricompresi nell’elenco annuale non possono ricevere alcuna forma di finanziamento da parte di pubbliche amministrazioni’”.
“Non risulta a questo comitato – si legge ancora nella nota stampa – che il Comune di Latina abbia mai inserito nell’elenco annuale l’opera pubblica metrotranvia leggera di Latina. La ragione per cui l’amministrazione non ha effettuato questo passaggio risiede verosimilmente nella circostanza che i progetti, per venire ricompresi in detto elenco, devono essere conformi agli strumenti urbanistici vigenti o adottati, e, la metro, così come da progetto, non era conforme al Piano regolatore generale. La variazione al Prg relativa all’opera con contestuale approvazione del progetto definitivo, è avvenuta solo nel 2009 (delibera di Consiglio comunale numero 92 del 23 novembre 2009) ben successiva al finanziamento del Cipe del 2005. Non solo. Il piano annuale prevede, inoltre, l’indicazione dei mezzi finanziari stanziati sullo stato di previsione o sul proprio bilancio, ovvero disponibili in base a contributi o risorse dello Stato, delle Regioni a statuto ordinario o di altri enti pubblici. Anche in questo caso l’Amministrazione sarebbe stata impossibilitata a procedere nell’inserimento dell’opera nell’elenco in quanto, come ormai noto a tutti, non è mai esistito e non esiste alcun documento di impegno da parte della Regione. Al di là del fatto che il Comune di Latina abbia bypassato tale fondamentale passaggio, l’opera pubblica comunque, in virtù di ciò, non poteva ricevere alcuna forma di finanziamento pubblico. Non si comprende, pertanto, come il Ministero non abbia potuto accorgersi di tale circostanza, rendendosi corresponsabile, dello stato odierno”.
“Di tale e di tante altre circostanze questo comitato è a conoscenza – afferma De Simone -, avendo studiato la questione sin dall’inizio nei minimi particolari e sotto ogni aspetto. Considerata la complessità della vicenda, e il ruolo decisivo che riveste il professionista incaricato dall’amministrazione, abbiamo ritenuto utile e opportuno inviare cospicua documentazione al consulente tecnico di parte del Comune”.
Il comitato, inoltre, si è detto perplesso delle uscite pubbliche dell’attuale amministrazione comunale sul tema e poco rassicurato dall’avvocatura comunale “che durante il lungo iter procedurale non ha fatto nulla di concreto per evitare il prevedibile disastro”.
“Come da più un decennio stiamo facendo, è nostra intenzione continuare a seguire la vicenda metro, sebbene l’amministrazione comunale impedisca di conoscere gli atti per il contenzioso in corso. Cosa che però ci riserviamo di fare il prima possibile”, conclude De Simone.