Sabato 16 settembre alle 17 il Museo della Città e del Territorio di Cori, con il Patrocinio del Comune di Cori, organizza la presentazione del libro del Prof. Lauro Graziosi, “La qualità del ‘sentire’ – ovvero critica della ‘ragion’ musicale” edito da Mimesis. Frutto di una ricerca interdisciplinare e del tutto originale, esito di un lungo lavoro durato anni, il volume si muove nell’ambito dell’estetica, in particolare l’estetica della percezione musicale. Ma tocca anche la filosofia, le neuroscienze, la matematica schiudendo un mondo complesso ma affascinante. L’evento rappresenta un po’ una novità per il Museo che ha scelto di accoglierlo proprio per l’indiscusso livello dell’opera e degli ospiti che interverranno.
Ad illustrare i vari aspetti di questo innovativo lavoro siederanno infatti al tavolo dei relatori docenti di chiara fama come il Prof. Franco Bagnoli, docente di Fisica della Materia all’Università di Firenze, il Prof. Fabio Bellissima, docente di Matematiche Complementari all’Università di Siena, e il Prof. Paolo Milia, medico neurologo dell’Università di Perugia.
Titolo e sottotitolo del saggio recano due virgolettati: 1) il “Sentire” inteso in senso estetico- musicale proprio dell’ascolto fruitivo come esperienza viva e allo stesso tempo il “sentire” legato alla sfera interiore nelle sue diverse modalità: sensibilità, espressività, emotività, intuizione, sentimento 2) “Ragion” intesa come razionalità scientifica così quale è stata applicata alla musica sin dal mondo greco. Si vuol vedere fino a che punto può essere ancora oggi usata in quel senso riduzionistico evitando il rischio di ingabbiare la musica e l’arte in genere nelle strette maglie numeriche e fisiche della scienza.
L’opera ha come scopo primario l’interazione multidisciplinare tra la musica, la matematica, la fisica, le neuroscienza, l’estetica e la filosofia per tentare di comprendere la realtà musicale come fenomeno globale inserito in un mondo estremamente complesso come quello che stiamo vivendo oggi in tempi di globalizzazione. Dunque, l’approccio e l’intento sono quelli di interagire con la scienza partendo, però, dal punto di vista della cultura artistico-umanistica, che notoriamente è il regno della complessità soggettiva, e di limitare gli effetti restrittivi e coercitivi che la scienza fa pesare sulla musica poiché infine è evidente che l’arte e la scienza hanno scopi e obiettivi diversi anche se le cosiddette due culture (scientifica e umanistica che stanno andando verso la riunificazione) possono e devono interagire nei limiti delle loro possibilità effettive.
“Il libro in particolare – spiega l’autore – riparte da Pitagora (il primo filosofo “incriminato” nel volume poiché egli identifica totalmente la musica con la matematica, cosa che nella realtà musicale non è vera o lo è solo in parte) per risalire attraverso una sorta di scavo archeologico-musicale e riportare alla luce la linea empirica di Aristosseno di Taranto (III sec. A.C.) passando per Vincenzo Galilei (padre del più famoso Galileo) per arrivare fino ai nostri giorni, limitando così l’altra linea più matematico-filosofica di Pitagora e Platone che è stata purtroppo nefasta per la prassi musicale”.
“Tutto questo per dire – conclude il Prof. Graziosi – che si prospetta addirittura un nuovo paradigma estetico dove tutte le biodiversità artistiche esistenti nel mondo possono finalmente interagire nel profondo della musicalità oramai genetica di cui esse sono portatrici (e non nel superficiale melting pot della cosiddetta world music che domina in negativo la realtà fruitiva odierna) per ri-costruire una nuova e migliore qualità estetico-musicale”.
L’incontro sarà arricchito dagli interventi musicali di Laura Venditti, elettrosax.