“Ho letto la storia di Valerio, un campione di generosità e coraggio. Ho chiamato i suoi genitori per complimentarmi personalmente, ma anche per invitare Valerio al Ministero per lo Sport, perché merita un premio speciale per quello che ha fatto. Un gesto semplice ma sincero per dirgli che è un grande esempio per tutti noi. E per regalargli una sorpresa…”. Poche righe postate su Facebook dal ministro Luca Lotti sono bastate a ricondurre il suo gesto nella giusta dimensione, sincero e di esempio per tutti, perché quando ci si trova in situazioni estreme solo uno slancio di solidarietà e generosità può fare la differenza e Valerio, l’altro giorno a Sabaudia, ha sfidato la furia delle onde per salvare una ragazzina in difficoltà.
Valerio Catoia, 17 anni di Latina, studente del liceo Manzoni e atleta della Polisportiva Hyperion, stava facendo il bagno con la sorella e il padre Giovanni, finanziere di stanza presso il comando provinciale di Latina, quando ad un tratto si sono accorti che due bambine non riuscivano più a tornare a riva spinte al largo dalla corrente. Valerio e Giovanni senza neanche consultarsi tra loro si sono lanciati a nuoto verso le ragazzine e mentre una di loro riusciva a tornare indietro l’altra sprofondava e riemergeva rischiando di annegare. Aveva perso le forze. “Valerio è riuscito a mantenerle il capo fuori dall’acqua fino a quando non sono sopraggiunti i bagnini dello stabilimento il Gabbiano 41. Eravamo distanti dal lido, davanti ad un tratto di arenile libero nei pressi della Bufalara”, ha spiegato il finanziere.
Valerio è un ragazzo down e grazie alla sua sensibilità, che è la sua forza, e ai genitori che lo seguono con straordinario amore, vive abbattendo costantemente la sua diversità. Il suo gesto “semplice” e “sincero” – citando gli aggettivi usati giustamente dal ministro Lotti -, necessario a salvare la bambina che rischiava davvero di annegare, lo ha reso suo malgrado diverso.
La sua storia, in verità simile a molti altri esempi eroici, ha conquistato il web e le pagine di cronaca nazionale forse proprio per la sua diversità. Ma Valerio più che diverso potremmo definirlo particolare, speciale, perché a differenza di molti altri coetanei sa valutare i rischi e i pericoli agendo con prudenza: nonostante sia un abile nuotatore – spiega il padre – al mare non affronta mai il mare aperto e l’altro ieri sapeva esattamente quello che faceva, visto che ha anche frequentato corsi per il salvamento. “Valerio è sereno – ha detto il padre Giovanni -, soltanto oggi ha realizzato che la sua azione aveva attirato i media perché le televisioni sono venute ad intervistarci: Tg1, Tg3, Mediaset. Ma adesso spegniamo per un po’ il telefono”.
Giovanni Catoia questa mattina è stato raggiunto dalla telefonata del Ministro. Non se lo aspettava, poi un contatto con la sua segreteria per prendere accordi sulle modalità di consegna del riconoscimento. “Voglio ringraziare il Ministro dello sport per la sensibilità dimostrata e l’attenzione verso il mio ‘campione’ ”.
“Siamo orgogliosi del nostro atleta Fisdir (Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale) Valerio Catoia. Si tratta di una delle tante straordinarie storie che vedono protagonisti gli atleti paralimpici, spesso capaci di azioni di grande valore etico e sociale. Valerio ha compiuto un gesto esemplare che conferma quanto sia importante essere campioni nello sport e nella vita. A lui va il ringraziamento di tutto il nostro movimento”, ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Sul caso anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, frequentatore di Sabaudia, ha affidato il suo pensiero ai social: “Valerio Catoia, un eroe coraggioso, più forte del mare, più forte di tutto”, ha scritto su tweet.