L’atteso sopralluogo dell’Arpa Lazio alla Rida Ambiente di Aprilia ha avuto luogo ieri. Ne ha dato notizia in un comunicato stampa l’imprenditore Fabio Altissimi, amministratore unico della società che gestisce l’impianto: “I tecnici dell’Arpa si sono finalmente recati in azienda per analizzare il contenuto della biocella numero tre”, dando così luogo alla verifica in contraddittorio disposta dal Tar.
“Purtroppo ci hanno avvertito solo sabato sera alle 18.50, arrivando in azienda poco dopo le 11.30 di lunedì e chiudendo i verbali alle 21.40 – spiega Altissimi – quindi non possediamo i dati che oggi avrebbero dovuto essere prodotti in udienza al Tar. Tutto slitta ancora ma continuiamo a confidare nella legge e nei tribunali per ripristinare i contratti in essere con i Comuni clienti che ci hanno assistito e gratificato, anche a mezzo stampa, per il nostro impegno che dura da qualche decennio. Mi auguro quindi che i sindaci che non si sentono condizionati da altre politiche possano presto riprendere i conferimenti all’impianto Rida”.
“Io ho la sensazione – conclude il patron di Rida Ambiente – che a qualcuno non dispiacerebbe fermare la nostra azienda e dirottare i nostri contratti (con l’organico è già avvenuto) su altre aziende. Ora però saranno il Tar e l’autorità giudiziaria a valutare l’esito dei nuovi controlli che, così come abbiamo da subito richiesto, sono stati finalmente disposti. Se Rida ha inquinato per 26 anni è giusto che chiuda, se ha sbagliato è giusto che paghi ma se sta nel giusto allora che ci lascino lavorare, nella speranza che la Regione Lazio rivolga magari altrettanta attenzione anche agli altri impianti attivi nel territorio, in alcuni casi, da più di cinquant’anni. Un dato è certo e credo se ne debba tener conto: visti i nostri costi di conferimento, in sei anni la Rida Ambiente ha fatto risparmiare ai contribuenti 105 milioni di euro”.