Il senatore pontino di Forza Italia Claudio Fazzone ha presentato un’interrogazione urgente ai Ministri dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e per le Infrastrutture, Graziano Delrio, per sapere, “quali azioni urgenti, immediate e straordinarie intendano mettere in atto affinché la Regione Lazio si assuma le proprie responsabilità in merito alla crisi idrica del Sud Pontino mettendo da subito a disposizione, gratuitamente e senza oneri aggiuntivi, delle comunità interessate le risorse idriche derivanti dalla sorgente del Gari, di cui la Regione Lazio risulta proprietaria”.
“I cittadini dei Comuni del Lazio e della provincia di Latina – afferma il senatore – sono stremati dai disagi legati alla gravissima crisi idrica in atto. Nei Comuni del sud pontino migliaia di persone sono esasperate dalle costanti difficoltà che sono costretti a subire. E la Regione Lazio di fronte a questa situazione gravissima, anche per l’igiene e la salute pubblica, non utilizza le risorse che ha a disposizione. Una vicenda che se non fosse per la drammaticità delle conseguenze che la crisi idrica sta comportando per l’economia della provincia di Latina, per settori fondamentali come l’agricoltura e il turismo, potrebbe essere esilarante tanto quanto è paradossale. La Regione Lazio, infatti, stando le notizie raccolte starebbe ‘regalando’ all’acquedotto di Acqua Campania spa quantitativi di acqua, prelevati dalla sorgente del Gari, che si trova nel Comune di Cassino, di proprietà dello Stato italiano e gestita dalla Regione Lazio, che potrebbero essere utilizzati per il proprio territorio evitando la gravissima emergenza in corso. Tradotto: la Regione Lazio regala l’acqua per poi ricomprarla dalla società Acqua Campania spa e a caro prezzo mentre i suoi cittadini sono a secco. Per fare chiarezza su questa vicenda che sta pesando solo sulle spalle delle nostre comunità, stando la drammatica situazione in cui versano i cittadini dei Comuni del sud della provincia di Latina esasperati dalla gravissima emergenza in atto anche in concomitanza con la stagione estiva e gli operatori del settore turistico ed agricolo, visto il decreto contenente la richiesta per il riconoscimento dello ‘stato di calamità naturale’ firmato dal presidente della regione Lazio il 5 luglio 2017 e considerato che la sorgente del Gari dista solo 42 chilometri dal porto di Gaeta e quindi dal sud della provincia di Latina, ho presentato una interrogazione urgente”.
L’iniziativa del parlamentare punta a sapere se il Governo punti, “considerata la gravità dei fatti, ad assumere con la massima urgenza ogni provvedimento di propria competenza per contrastare speculazioni a danno dei contribuenti del Lazio e garantire ai cittadini il diritto di usufruire di beni pubblici di prima necessità”. “Credo sia assurdo pagare 11 euro al metro cubo una risorsa pubblica che, in quanto tale, dovrebbe essere messa a disposizione delle comunità – denuncia il senatore pontino -. Ed è ancora più vergognoso che la Regione Lazio da 15 anni stia pagando un importo di circa 6 milioni di euro anno per l’approvvigionamento idrico, derivante sempre dalla fonte del Gari, per le isole di Ponza e Ventotene, il tutto a discapito dei contribuenti. Nei Comuni del sud della provincia di Latina l’abbassamento strutturale dei livelli delle centrali di produzione di riferimento, Mazzoccolo e Capodacqua, stanno acuendo giorno dopo giorno i disagi a carico dei cittadini costretti a restare diverse ore al giorno in assenza totale di acqua con l’aggravante che con la stagione estiva in corso le già esigue risorse disponibili diventano inesistenti considerato che la popolazione in questa area costiera raddoppia passando da 100 mila a 200 mila abitanti”.
“Nel sud della provincia di Latina, costituita da Comuni costieri che vivono soprattutto di turismo nel periodo estivo, la crisi idrica – conclude Fazzone – sta mettendo in ginocchio un intero comparto con ricadute negative per l’economia causati alle disdette imposte alle strutture ricettive ed alberghiere impossibilitate ad offrire servizi efficienti ai propri clienti. Di fronte a questa drammatica situazione ciascuno, per il ruolo che ricopre, deve assumersi le proprie responsabilità perché non è più procrastinabile mettere in atto ogni intervento urgente al fine di dare risposte ai cittadini esasperati e allo stremo per l’assenza di acqua e per l’economia di un intero territorio ormai in ginocchio”.