La Coldiretti di Latina in prima linea contro il Ceta (Comprehensive economic and trade agreement), ovvero l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada, al centro di polemiche internazionali per la modifica delle barriere commerciali tra i due mercati. E’ di oggi un appello ai parlamentari pontini lanciato da Pietro Greco, direttore della Coldiretti di Latina, affinché votino contro la ratifica del trattato.
“Se il Ceta venisse ratificato, alcuni tra i più famosi prodotti agroalimentari di Latina, tutelati da marchi Dop oppure Igp faticosamente conquistati – dichiara Greco -, potranno essere emulati, riprodotti da chiunque, abbinati a un marchio fantasioso, ma comunque evocativo del territorio, per essere esportati in Canada e liberamente venduti a prezzi più competitivi rispetto agli originali, con gravissimi danni per le aziende che invece producono Dop e Igp nel rispetto dei disciplinari, peraltro rigidi, imposti dai rispettivi consorzi di tutela”. “Nel Lazio ci sono 27 prodotti tipici, appena 5 dei quali continuerebbero, negli scambi col Canada. Tra questi per fortuna c’è il kiwi Igp di Latina. Ma per gli altri 22 il trattato sarebbe una condanna alla morte commerciale perché non solo non sarebbe riconosciuta la loro qualità, ma perché subirebbero gli effetti devastanti della concorrenza di prodotti similari confezionati in chissà quale parte del mondo, ma che nulla hanno a che fare con il territorio e l’economia degli originali. Niente più tutela, ad esempio, per l’abbacchio romano Igp, per il carciofo romanesco, per l’olio dop Colline Pontine, per le olive di Gaeta, per il vitellone bianco dell’Appennino centrale o per il sedano bianco igp di Sperlonga”.
“Il Ceta – aggiunge il presidente della Coldiretti di Latina, Carlo Crocetti – cancellerebbe con un colpo di spugna il valore economico, ma anche la storia, la distintività e la unicità di questi prodotti. Non possiamo accettare la ratifica di un accordo che in un attimo azzera e cancella i sacrifici e l’impegno quotidiano di agricoltori e allevatori che hanno puntato sulla qualità delle loro produzioni che ora sui mercati canadesi rischiano di valere quanto un qualsiasi, improvvisato e scadente prodotto similare”.
Insomma, per Coldiretti, questo accordo non solo concede il via libera alle imitazioni dei prodotti tipici, ma spalanca le porte al grano trattato con il glifosato, vietato in Italia perché sospettato di essere cancerogeno e favorirebbe l’importazione di carne a dazio zero da un paese che ammette l’uso di ormoni negli allevamenti, a differenza di quanto avviene in Italia.
“A rischio, anche a danno dei consumatori italiani e nordamericani, il principio stesso di precauzione, visto che le leggi canadesi – conclude Greco – ammettono l’utilizzo di prodotti chimici invece vietati in Europa”.
Coldiretti di Latina sarà a Roma per la manifestazione di protesta in programma mercoledì 5 luglio dalle 9.30 in piazza Montecitorio.