Toni accesi in Consiglio comunale oggi a Latina, ma alla fine sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno, tra cui diversi regolamenti e variazioni di bilancio, comprese le cinque mozioni presentate dalle opposizioni, passate all’unanimità.
A scaldare gli animi in partenza, dopo il battibecco tra Matteo Adinolfi e il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Colazingari, è stato il tema caldo del regolamento per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni nell’ambito delle collaborazioni fra pubblico e privati. La discussione ha riguardato il “nodo” relativo all’affidamento ad un esterno del compito di “rendere attrattiva – per usare le parole del sindaco Damiano Coletta – la città agli sponsor”. Il “nodo” di un incarico esterno previsto nel regolamento – poi approvato a maggioranza (l’opposizione ha votato contro poiché respinta la richiesta di stralciare dal regolamento detta previsione, con le sole astensioni di Matilde Celentano, Andrea Marchiella e Matteo Adinolfi) nonostante la candidatura da parte del dirigente Aldo Doria a rispondere a questa esigenza amministrativa con un risparmio di spesa programmato in tre anni pari a 45mila euro. Dell’argomento se ne è discusso abbondantemente anche la settimana scorsa nel corso della commissione Trasparenza. Oggi la maggioranza ha ribadito che la previsione di un incarico esterno nel regolamento è necessaria in virtù del fatto che Doria potrebbe lasciare presto l’ente e che gli altri dirigenti hanno già avuto modo di comunicare all’amministrazione la propria indisponibilità a ricoprire il ruolo richiesto.
Altro tema caldo si è rivelata la mozione presentata dal consigliere Matteo Coluzzi della Lista Forte per la realizzazione di un laboratorio urbano per la partecipazione civica. Un luogo in cui organizzare tavoli di confronto finalizzati allo sviluppo di proposte che riguardano vari ambiti dell’amministrazione (Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Pianificazione Urbana, Turismo, Terzo Settore etc.) con il coinvolgimento dei suoi principali attori tra cui gli altri enti locali, partner privati, associazioni, stakeholders e cittadini. Come già accaduto in passato, sulla proposta del giovane consigliere l’amministrazione di Lbc ha provato ad appenderci il cappello con la scusa della “parolina”, della “modifichetta” della “lezioncina della maestrina”. Coluzzi dal canto suo, per spirito collaborativo, al fine di una convergenza, ha voluto rimodulare la mozione da lui proposta chiedendo il solo impegno del sindaco ad individuare l’iter di istituzione dell’Urban center, tenendo conto dell’imprescindibilità di uno spazio di informazione e di coinvolgimento finalizzato ad uno sviluppo della città condiviso. La proposta iniziale prevedeva l’impegno del sindaco anche ad individuare all’interno del patrimonio comunale una sede idonea per la location del laboratorio e ad organizzare tavoli di confronto finalizzati allo sviluppo delle proposte. Ad ogni buon conto la mozione di Coluzzi è stata approvata all’unanimità al termine di un feroce dibattito durato oltre due ore.
A seguire sono state presentate, discusse ed approvate all’unanimità la mozione di Nicola Calandrini, Andrea Marchiella e Matilde Celentano per la modifica di una delibera del 2001 sui diritti di segreteria per i difensori d’ufficio nel processo penale e quella dei consiglieri Giovanna Miele, Giorgio Ialongo e Alessandro Calvi per la gestione del Parco San Marco da affidare tramite bando.
Stessa cosa per le due mozioni proposte dai consiglieri Enrico Forte e Nicoletta Zuliani, entrambe presentata da quest’ultima, per l’adesione del Comune di Latina alla Giornata del Buon Gioco e per il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza al fine del controllo sostanziale delle autocertificazioni.
Durante il Consiglio comunale, durato da mattina a sera, il sindaco Coletta è intervenuto più volte e in più occasioni con il ritornello delle giustificazioni per una macchina amministrativa che ancora in ingrana: colpa dell’inchiesta Olimpia, del fallimento della Latina Ambiente, delle caldaie delle scuole in pessime condizioni, del problema metro. Una pesante eredità che, secondo il primo cittadino, riguarda anche i borghi dove la gente gli chiede di risolvere questioni mai risolte in venti anni. Ha parlato degli incontri che settimanalmente tiene con i cittadini dei borghi: “Abbiamo 12 borghi – ha detto -, mi presentano 20 problemi per ogni borgo. Noi possiamo ne risolvere due problemi, che moltiplicati per 12 sono 24. In quanto al verde, ho chiesto scusa e mi sono assunto la responsabilità. Per il resto il bilancio lo faremo tra quattro anni”.