Altro che Tpl. Lo strappo appare “sponsorizzato”. Andrea Doria, 53 anni, proveniente dal Ministero dello Sviluppo Economico, è stato il primo dirigente nominato dal sindaco di Latina Damiano Coletta, con incarico ex articolo 110, legato al mandato elettivo del primo cittadino. Ma a poco più di cinque mesi dall’ingresso nell’ente di Piazza del Popolo è già sulla porta d’uscita. Con un decreto sindacale datato 17 maggio 2017 e pubblicato oggi all’albo pretorio del Comune, Coletta ha nominato responsabile del servizio Affari Istituzionali, in via temporanea, la dirigente Antonella Galardo, dichiarando cessato l’incarico ad interim conferito a Doria, assunto alla dirigenza del servizio Sviluppo Economico. Sebbene il decreto sia stato motivato con la necessità di assicurare al settore Affari Istituzionali un’assidua presenza viste le “continue e delicate urgenze”, rappresenta di fatto un primo atto formale verso una separazione annunciata.
Il rapporto tra il dirigente, che per dare una mano agli amici di Lbc ha temporaneamente lasciato il suo incarico presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e l’amministrazione in carica è stato già messo a dura prova per via della dolente nota del bando per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale. Doria aveva predisposto gli atti per tempo per evitare l’ennesima proroga, ma l’eterna indecisione di Lbc ha fatto mancare l’obiettivo di assegnare una nuova gestione all’imminente scadenza del 30 giugno. Il bubbone era esploso qualche settimana fa nel corso dell’audizione del dirigente in commissione Trasparenza. Poi il silenzio, fino al botto di ieri. Cosa è stato ad accendere l’innesco? Voci di corridoio riferiscono che i rapporti tra il nuovo dirigente e Latina Bene Comune si sarebbero incrinati non tanto per i trasporti in capo al servizio Sviluppo economico quanto per la questione delle sponsorizzazioni, fiore all’occhiello della politica finanziaria della giunta Coletta. Pare che il dirigente avesse obiettato sulle procedure che l’amministrazione avrebbe voluto seguire. Poi la decisione di istituire, con competenza assegnata agli Affari Istituzionali, la figura dello sponsor scout, una sorta di procacciatore istituzionale di sponsorizzazioni. Ma all’interpello proposto, il dirigente diventato indigesto avrebbe avuto la sfrontatezza di rispondere con una sua candidatura. Apriti cielo.
La candidatura è stata rispedita al mittente, con tanto di decreto per la sostituzione ad interim della dirigenza del servizio Affari Istituzionali? Pare di sì. A spingere per questo provvedimento sarebbe stata una coppia di donne, in seno alla governace, particolarmente agguerrita su questa storia. Ora Doria resta a capo del servizio Sviluppo Economico ma sarà assai difficile che arrivi a mangiare il panettone.