Alla vigilia dell’open gate presso l’ex centrale nucleare di Latina, in programma per questo fine settimana, la Sogin spa ha incassato nuove autorizzazioni che consentiranno ulteriori passi verso il completamento delle attività di decommissioning. Il Comune di Latina – Servizio sviluppo economico – ha dato autorizzazione agli scarichi di un nuovo impianto oggetto di autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Provincia di Latina – settore Ecologia e ambiente – il 17 aprile scorso. L’autorizzazione unica ambientale è relativa ad attrezzature, in uso ad officine meccaniche e al laboratorio analisi e ricerca già operativi, per le quali il Ministero dell’Ambiente ha ritenuto non assoggettabili a Valutazione di impatto ambientale.
Intanto sui tempi di decommissioning delle centrali nucleari italiane e sulla location del deposito nucleare delle scorie non è ancora dato sapere nonostante l’Unione europea abbia avviato una procedura di infrazione. Durante le visite guidate di questo fine settimana, nei cinque siti italiani in dismissione, è previsto che tecnici della Sogin ripercorrano la storia di queste centrali, uniche nel loro genere, ed illustrino il lavoro che svolgono ogni giorno “con l’obiettivo di chiudere il ciclo nucleare italiano, garantendo la sicurezza della popolazione e dell’ambiente”. L’occasione potrebbe essere anche quella di fornire informazioni sulla tempistica e sulla localizzazione del deposito nucleare, atteso che Sogin appena un paio di mesi fa ha fatto sapere che “nell’avanzamento delle attività di smantellamento è prioritario provvedere all’approvvigionamento dei contenitori per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi in vista del loro successivo smaltimento al deposito nazionale”. Una dichiarazione resa alla stampa a margine di un incontro con Confindustria per “cogliere le opportunità di sviluppo legate alla chiusura del ciclo nucleare”. Opportunità quantificata in 250milioni di euro per nuove forniture da parte di circa 350 operatori economici idonei a realizzare appositi contenitori. “Sogin ha progettato questi contenitori e lancia oggi una prima gara per la fornitura di alcuni prototipi destinati alla qualifica dei modelli per i rifiuti di bassa attività – spiegava una nota stampa dell’8 marzo -. Si tratta di un primo passo concreto per l’approvvigionamento nei prossimi anni di oltre 35mila contenitori per i rifiuti di bassa attività ai quali si aggiungeranno quelli per i rifiuti di media attività. La sola filiera produttiva di questi contenitori ha un valore complessivo di circa 250 milioni di euro”.
I partecipanti latinensi all’open gate presso il sito di Borgo Sabotino, previsto nelle giornate di sabato e domenica prossime, sperano di ottenere informazioni anche sull’attuale situazione dell’inquinamento da cloruro di vinile che ha avvelenato l’acqua attorno al perimetro della centrale nucleare e sulle cause che lo ha prodotto.