Non si placa la polemica a Latina sulla salma rimasta sul letto di morte per sei giorni e intanto spuntano altre situazioni deplorevoli. “Il caso che ha destato scalpore in queste ore della salma di una donna vegliata per sei giorni in casa dal figlio, prima che dal Comune qualcuno si decidesse a farsi carico della situazione – fa sapere l’ex consigliere Gianni Chiarato – non è un caso isolato a Latina. Anzi forse non è nemmeno il caso più grave. Perché a quanto mi risulta da oltre un mese vi è una salma ferma in obitorio, perché i familiari non possono permettersi la sepoltura. È una situazione davvero incresciosa che chiama in causa i servizi sociali del Comune e tutta l’amministrazione di Lbc, solo a parole paladina del bene comune di Latina. Eppure la convenzione con il concessionario del cimitero, prevede espressamente che ogni cento loculi, uno venga destinato alle sepolture delle famiglie più bisognose in questa nostra città. Credo l’amministrazione debba farsi carico da subito di queste situazioni e far in modo che le fasce meno abbienti della nostra popolazione non debbano più trovarsi in situazioni come questa che abbiamo letto sulle pagine dei giornali o quella appena raccontata di cui finora nessuno aveva ancora avuto notizia”