“Chi governa l’amministrazione comunale di Latina vuole imbavagliare e rendere difficoltosa l’agibilità della minoranza consiliare al fine di dissimulare la sua evidente incapacità”. Con una nota indirizzata al Prefetto Pierluigi Faloni, i consiglieri Nicola Calandrini, Andrea Marchiella, Matilde Celentano, Raimondo Tiero, Matteo Adinolfi, Enrico Forte, Nicoletta Zuliani, Massimiliano Carnevale, Matteo Coluzzi, Alessandro Calvi, Giovanna Miele e Giorgio Ialongo, tornano a denunciare l’impossibilità di esaminare in tempo utile il bilancio comunale predisposto prima dell’approvazione in aula.
L’intenzione di rivolgersi al Prefetto era stata già palesata il 10 marzo scorso con un comunicato stampa, ed oggi l’opposizione è passata ai fatti chiedendo al rappresentante del Governo un incontro urgente per esporre la situazione di disagio e di difficoltà nella quale i consiglieri di minoranza sono costretti ad operare nell’interesse della collettività civica. Al Prefetto gli esponenti di opposizione chiedono di intervenire per garantire il ripristino delle ordinarie regole per il funzionamento dell’amministrazione comunale del capoluogo.
I consiglieri spiegano che il 17 gennaio Calandrini, nell’interesse dell’intera assise e dell’opposizione, aveva chiesto al presidente della Commissione Bilancio, in vista della predisposizione del documento, di calendarizzare una serie di incontri con la dirigenza comunale al fine di comprendere nella normale dialettica tra minoranza e maggioranza quelle che sono le reali esigenze e problematiche dell’ente, anche alla luce delle nuove disposizioni normative. Queste audizioni – lamenta l’opposizione – non sono state ultimate alla scadenza di oggi – 14 marzo -, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti che la maggioranza non ha inteso prorogare nonostante specifica richiesta. Ma c’è di più. Stando alla denuncia fatta pervenire al Prefetto, ai consiglieri di opposizione non sarebbe stata fornita copia, neanche su supporto informatico, della ricca documentazione per l’esame del bilancio predisposto, obbligando tutti alla consultazione presso gli uffici della Presidenza del Consiglio comunale e rendendo gravoso l’esame.
“E’ innegabile che in un simile contesto – scrive l’opposizione al Prefetto – vengono meno tutte le prerogative di cui è titolare una minoranza in un organo di rappresentanza democratica quale deve essere un Consiglio comunale non potendo, in quanto le è impedito con strumenti del tutto surrettizi, di esercitare le iniziative di controllo dell’attività amministrativa proposte dalla maggioranza”. “Alla faccia della trasparenza e della legalità tanto sbandierate”, hanno scritto i consiglieri di opposizione in un passaggio della missiva indirizzata al Prefetto.